Cordoglio e indignazione per l'operaia tessile toscana di 22 anni che ha perso la vita in una fabbrica del Pratese

Due persone sono indagate per la morte di Luana D’Orazio, 22 anni rimasta incastrata in un orditoio – un macchinario che ordina i fili, tesse e cuce – e risucchiata all’interno degli ingranaggi, in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato, lunedì. Nel registro degli indagati su cui per ora vige il massimo riserbo sarebbe finita, d’ufficio, la titolare dell’impresa e il responsabile della manutenzione dell’impianto. La ragazza era diventata mamma a 17 anni di una bambina, che ora ha 5 anni. Cordoglio unanime, e indignazione, dal mondo della politica e del sindacato.

La Cgil Toscana esprime “cordoglio e rabbia”. “Una tragedia del lavoro, una tragedia umana che ci sconvolge. Non essere riusciti a fare abbastanza per evitarla – scrive il sindacato regionale in una nota – ci dilania come sindacato e come persone”.

Della vicenda ha parlato anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando. “Non è un caso isolato, ogni giorno sul lavoro muoiono 3 persone: se questa vicenda riuscirà a scuotere la coscienza del Paese sul tema potremmo fare un passo avanti. È una vicenda straziante e dobbiamo usarla per costruire condizioni migliori: bisogna investire nella sicurezza, più prevenzione significa meno morti e invalidità”, ha dichiarato l’esponente a MattinoCinque su Canale5. Per Orlando non è “mai accettabile qualsiasi qualche danno, lesioni o attentato al’integrità fisica delle persone che lavorano, è inaccettabile”.  

Il sindaco della cittadina, Simone Calamai, dice a LaPresse: “Abbiamo voluto dare un segnale concreto, nell’immediato, alla famiglia e, come Comune, abbiamo avviato una raccolta fondi, tramite l’associazione ‘Montemurlo solidale’, da destinare al figlio di Luana D’Orazio”. “Non conoscevo direttamente la ragazza – aggiunge Calamai – ma chiunque la conoscesse me la descrive come una ragazza solare, che affrontava sempre col sorriso le difficoltà che la vita le metteva di fronte. Non si può morire sul lavoro, né a 22 anni né ad altre età”, prosegue il primo cittadino di Montemurlo, che spiega: “Quello in cui è rimasta incastrata la ragazza è un macchinario non semplice, ma reso sicuro dalla tecnologia. In tanti anni, a mia memoria, nel manifatturiero tessile di questa zona non si era mai verificato nulla del genere”.

“La morte di Luana D’Orazio è una notizia straziante. Che lascia sgomenti. La sicurezza sul lavoro deve essere l’impegno quotidiano, continuo, incessante di tutti noi”, scrive su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

“La morte sul lavoro di Luana D’Orazio, una giovane mamma, è un evento tragico che non può lasciarci indifferenti“, scrive su Facebook l’ex premier Giuseppe Conte. “Questa tragedia quando ancora risuonano gli echi della festa del Primo Maggio. Tra le proposte che ho avanzato in occasione della festa del lavoro vi è anche il progetto di riscrivere lo Statuto dei lavoratori, che risale al 1970″, aggiunge l’avvocato. 

C’è anche un ricordo di Leonardo Pieraccioni. “L’ho avuta come comparsa in un mio film, ‘Se son rose’, nella scena di una festa – rivela il regista toscano -. Il ricordo di quella scena di una festa spensierata di ventenni aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa – prosegue Pieraccioni -. È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell’incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole. Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia”.

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