Il legale dell'ex primula rossa: "Sono preoccupato"
L'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo Cesare Battisti ha annunciato lo sciopero della fame come segno di protesta contro l'isolamento diurno a cui è sottoposto da un anno e mezzo nel carcere di Oristano, in Sardegna. "Avendo esaurito ogni altro mezzo per far valere i miei diritti sono costretto a ricorrere allo sciopero della fame e al rifiuto della terapia", ha scritto Battisti in una lettera al suo avvocato Davide Steccanella. L'ex primula rossa chiede di essere "trasferito in una casa di reclusione" dove poter avere relazioni con i familiari e l'avvio di percorsi di reinserimento. La magistrata di sorveglianza di Cagliari, Maria Cristina Lampis aveva già concesso la liberazione anticipata, ovvero i 45 giorni di riduzione della pena previsti per ogni semestre in caso di buana condotta. "Mi rattrista molto", commenta la notizia a LaPresse il legale, "non sono un medico ma so per certo che il digiuno per una persona che ha compiuto i sessantacinque anni non è un bene. Sono preoccupato per il mio assistito", dichiara l'avvocato Steccanella.
"Questo vigliacco assassino si è goduto 37 anni di latitanza, ho contribuito ad assicurarlo alle patrie galere quando ero Ministro e adesso gli diamo lo "Sconto di Pena" per buona condotta? Questa non è giustizia, è un insulto alla memoria delle vittime, alle loro famiglie e a tutti gli italiani!". Così Matteo Salvini, leader della Lega, su Facebook. Tra gli altri, si è espressa anche la vicepresidente della Camera Mara Carfagna: "Quattro omicidi, tre ferimenti, un numero non ben definito, ma alto, di furti e rapine e 37 anni di latitanza. Cesare Battisti ha ferito profondamente l’Italia, ha dilaniato famiglie ed è scappato dalle sue responsabilità per quasi 40 anni. Oggi si lamenta per le condizioni della sua reclusione, ma il suo atteggiamento è uno sfregio al Paese e alle vittime del terrorismo – spiega la deputata di FdI -. E’ arrivato il momento per lui di pagare le sue colpe, senza scorciatoie ma anche senza discriminazioni. Accetti la pena che la giustizia italiana gli ha inflitto, faccia ammenda, dimostri dignità e sospenda lo sciopero della fame e il rifiuto delle cure. È giusto che paghi per quello che ha fatto, in nome del popolo italiano”.
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