Milano, 9 lug. (LaPresse) – "La burrasca del Covid-19 è ancora in corso e continua a flagellare il sistema dell'ospitalità italiana". Con queste parole, il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta i dati dell'osservatorio Federalberghi, che monitora mensilmente un campione di circa duemila alberghi.

Il consuntivo del mercato turistico alberghiero relativo al mese di giugno 2020 – si legge in una nota – registra un calo delle presenze dell'80,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. I flussi dall'estero sono ancora paralizzati (meno 93,2%) ed anche il mercato domestico è ben oltre la soglia di allarme (meno 67,2%). Per Federalberghi, ancora, le ripercussioni sul mercato del lavoro sono dolorose: a giugno 2020 sono andati persi 110 mila posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura (-58,4%). Per i mesi estivi sono a rischio 140 mila posti di lavoro temporanei.

Stando a quanto emerge dai dati, per gli stranieri, l'apertura delle frontiere interne all'area Schengen, peraltro intervenuta a metà giugno, ha fatto sentire i propri effetti solo in minima parte, mentre permane il blocco di alcuni mercati strategici, tra i quali Usa, Russia, Cina, Australia e Brasile. Per gli italiani, il ritorno alla normalità prosegue al rallentatore, per varie ragioni: molti hanno consumato le ferie durante il periodo di lockdown, tanti hanno visto il proprio reddito ridotto a causa della cassa integrazione o della contrazione dei consumi e dal blocco delle attività, tanti altri – pur disponendo di reddito e tempo – rinunciano a partire per recuperare parte del tempo perduto. Incidono anche la riduzione della capacità dei mezzi di trasporto, la cancellazione degli eventi e i timori di varia natura che comprensibilmente animano le persone.

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