Il compositore ha dettato il suo ultimo saluto all’amico e legale Giorgio Assumma: "A mia moglie il più doloroso addio"

"Io Ennio Morricone sono morto, lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino ed anche a quelli un po' lontani che saluto con grande affetto". Inizia così il necrologio scritto di suo pugno dal maestro Ennio Morricone, morto all’età di 91 anni a seguito delle complicazioni insorte dopo la rottura del femore. Poche righe, affidate all'avvocato e all’amico Giorgio Assumma, con cui il compositore riesce (ancora una volta) a stupire tutti.

Non note ma parole con le quali dedica "un ricordo particolare per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita". "C'è solo una ragione che mi spinge a salutare così ed avere funerali in forma privata: Non voglio disturbare", spiega il maestro che nomina alcune delle persone più importanti della sua vita: "Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert per aver condiviso con me e la famiglia gran parte della mia vita", si legge nel testo che verrà pubblicato su tutti i quotidiani e che il legale ha letto davanti alle telecamere e ai giornalisti fuori dal Campus Biomedico di Roma dove Morricone si è spento.

Immancabile il pensiero rivolto alla famiglia: "Voglio ricordare con amore le mie sorelle, Adriana, Maria e Franca i loro cari e fargli sapere quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno intenso e profondo ai miei figli, mia nuora Monica e i miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca". Ma il pensiero più toccante è quello dedicato alla moglie, compagna di una vita sposata nel lontano 1956. "A lei rinnovo l'amore straordinario che ci ha unito. A Lei va il mio più doloroso addio", conclude Morricone.

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