Città del Vaticano, 26 ott. (LaPresse) – “Considerando che la legittima diversità non danneggia la comunione e l'unità della Chiesa, ma piuttosto la manifesta e la serve, come testimonia la pluralità di riti e discipline esistenti, proponiamo di stabilire criteri e disposizioni da parte dell'autorità competente, nel quadro del Lumen Gentium, per ordinare sacerdoti uomini idonei e riconosciuti dalla comunità, che abbiano un diaconato permanente fecondo e ricevano una formazione adeguata per il presbiterato, potendo avere una famiglia legittimamente costituita e stabile, per sostenere la vita della comunità cristiana predicando la Parola e celebrando i Sacramenti nelle aree più remote della regione amazzonica. A questo proposito, alcuni si sono espressi a favore di un approccio universale all'argomento”. E’ quanto si legge al paragrafo 111 del documento finale del Sinodo sull’Amazzonia. Il termine ‘viri probati’ non compare nel dossier.

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