Milano, 13 set. (LaPresse) – “…Liberare la nostra mente da tutti i pregiudizi e ideologie che affollano le nostre teste quando nominiamo i punti cardinali e a riconsiderarli per quello che sono: direzioni. Se ci riusciamo, potremmo riscoprire che Sud e Nord non esistono in quanto tali, ma si attivano nel loro significato a seconda di quello che pensiamo essi siano. Ovunque noi ci troviamo, c’è sempre un sud, quindi siamo noi che definiamo il significato della “parola” perchè Sud comincia da me”. Così la mostra “Where is South?”, promossa da Moleskine Foundation, viene spiegata dal suo curatore, Simon Njami, che è anche il co – creatore e l’ advisor del format AtWork da cui ha origine la creazione dei 25 lavori che costiuiscono il corpus espositivo. L'esposizione si svolge dal 17 settembre al 24 novembre a Venezia a Palazzo Querini.

Si tratta di una serie di taccuini realizzati da 25 giovani di diverse nazionalità tra i 18 e i 30 anni accomunati dal fatto di essere rifugiati o richiedenti asilo in Italia, riuniti a Venezia dal 9 al 13 settembre nel workshop di una delle tappe del progetto AtWork.

AtWork è un programma educativo itinerante ideato nel 2012 a Dakar da Moleskine Foundation e dal curatore artistico, Simon Njami, che sino ad oggi ha visto 13 edizioni in giro per il mondo con oltre 300 partecipanti.

AtWork vuole essere uno stimolo per sviluppare il pensiero critico e il confronto con i partecipanti. Il workshop, dal 2018 tematico, è condotto da un artista o curatore, che suggerisce l’avvio per un dibattito critico da cui nascono i “taccuini personalizzati” che gli autori possono donare alla collezione dei “taccuini d’autore” della Moleskine Foundation.

Venezia è la terza città, dopo New York e Libreville, in cui è approdato e ha preso forma il tema “Where is South?” dell’edizione 2019 AtWork le cui prossime tappe saranno Maputo, Londra e un’ultima città ancora da definire.

I 25 taccuini sono ospitati all’ interno della mostra “Rothko in Lampedusa”, nell’ ambito della 58° Biennale d’Arte di Venezia, che si articola sui lavori di otto artisti affermati che hanno vissuto personalmente la condizione di rifugiato o che hanno sviluppato questo tema. A questi si uniscono le opere di cinque artisti emergenti che attualmente vivono lo status di rifugiato.

Moleskine Foundation è un’organizzazione no – profit fondata con la finalità di fornire ai giovani, appartenenti a contesti sociali carenti dal punto di vista culturale, strumenti per lo sviluppo di un pensiero critico e di attitudini creative.

L’attività si svolge su tre aree d’intervento principali: istruzione innovativa; arte e cultura per la sensibilizzazione sociale e attività per sostenere lo scambio interculturale.

Moleskine Foundation opera a contatto con organizzazioni locali per finanziare, sostenere ed elaborare progetti di qualità, con particolare attenzione all’ Africa.

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