Roma, 27 lug. (LaPresse) – "Dopo la tragedia dell'altra notte, oggi il mio pensiero va a Mario e al modo in cui l’hanno portato via a sua moglie, alla sua famiglia, dopo poco più di un mese di matrimonio. È una morte che mi riempie di rabbia e di senso di ingiustizia. Non è facile accettare una morte così – continua Di Maio – Questo ragazzo è morto per cosa? Per uno spacciatore che vendeva liberamente le sue dosi nel centro di Roma come se nulla fosse? Per due ragazzini americani in vacanza, con i soldi in tasca, che si stavano sballando e poi improvvisamente uno dei due ha accoltellato un nostro Carabiniere? Un uomo dello Stato italiano, un ragazzo che coraggiosamente era al servizio di tutti noi.
Si può morire così? Si può lasciare una moglie da sola, una madre, gli amici piangere nel dolore per colpa di tre mezzi delinquenti? Si poteva evitare tutto questo? Io dico di sì. O perlomeno si deve fare di tutto perché questi eroi dimostrino il loro valore con la vita e mai con la morte. Chi conosce città come Roma sa benissimo che ci sono condizioni precarie di sicurezza interna, che questi giri di droga, spaccio, violenza, purtroppo, sono all’ordine del giorno in certi quartieri e anche in centro. E che i nostri uomini e donne in divisa faticano ogni giorno, si prendono minacce, insulti di ogni tipo, persino sputi e attacchi fisici e se reagiscono, se solo provano a difendersi, c’è pure qualcuno poi pronto a puntare il dito, qualcuno pronto a giudicarli. Così non può essere!Vorrei dire grazie a Mario, per il suo servizio, per il suo sacrificio, e grazie a tutte le persone che, come lui, ogni giorno, vivono silenziosamente al servizio del bene collettivo. Il nostro compito è quello di onorarli".
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