È caccia all'uomo in tutta Italia per prendere il responsabile dell'omicidio

Ha sparato e ucciso l'ex moglie Deborah Ballesio, durante uno spettacolo di karaoke al ristorante del bagno 'Aquario' a Savona. Il 54 enne Domenico Massari ha fatto fuoco tra la gente. E prima di colpire la sua ex, le avrebbe gridato: "Ti ricordi di me?". Poi è fuggito ed è scattata la caccia all'uomo. Le forze dell'ordine stanno setacciando la Liguria e non solo. Sul caso indaga la polizia che ha avuto un vertice in procura sull'omicidio. Gli investigatori hanno diffuso la foto di Massari al fine di ottenere segnalazioni utili su di lui nelle ricerche che proseguono a tappeto.

Nella sparatoria durante la serata di karaoke trasformatasi in una situazione di terrore per i clienti, nel locale dove la vittima cantava, un'altra donna è stata ferita gravemente e una ragazza e una bimba di 3 anni sono state colpite di striscio in modo non grave. La bambina ha riportato una lacero contusione al polpaccio, l'esito forse di una scheggia di una parte di proiettile che la avrebbe raggiunta.

Massari ha alle spalle una storia giudiziaria travagliata che rende l'omicidio nel locale savonese quasi una tragedia annunciata. Ha dei precedenti per stalking nei confronti della ex coniuge Debora Ballesio, classe 1979, con cui c'erano stati tensioni. Ed era stato arrestato nel 2015 per l'incendio doloso del 'Follia' di Altare, circolo privato di lap dance gestito proprio da Debora, andato distrutto nelle fiamme, finendo in carcere.

Il fatto di sangue, l'ennesimo femminicidio, ha suscitato i commenti del mondo della politica. Mara Carfagna, coordinatrice nazionale di Forza Italia e vice presidente della Camera ha commentato: "Nonostante le condanne e la reiterazione di reati, nonostante le denunce della vittima, questo criminale era libero – aggiunge -. Pluripregiudicato, in passato aveva patteggiato tre anni e due mesi per stalking, dopo due anni in carcere, aveva trasgredito due volte il divieto di avvicinarsi. Se gli stalker, i violenti, i potenziali assassini non vengono tenuti in carcere, come possiamo chiedere alle donne di denunciarli, di fidarsi dello Stato?". Per l'ex ministra delle Pari Opportunità Carfagna "le nuove norme previste dal Codice Rosso debbono diventare legge al più presto, ma soprattutto va finalmente riconosciuta la gravità dei reati contro le donne e la estrema pericolosità di individui come Massari, le nostre leggi vanno applicate con assoluto rigore". 

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