Si è giustificato così il militare 23enne. Studia Storia all'università La Sapienza ma ha raccontato di conoscere il significato di quel vessillo. Avviata indagine

Avrebbe affisso la bandiera da guerra della marina militare del Secondo Reich nella sua stanza della caserma Baldissera, a Firenze, sede del sesto battaglione dei carabinieri, senza sapere cosa rappresentasse quel vessillo, che oggi è un simbolo utilizzato da gruppi neonazisti.

Così, secondo quanto si apprende, si sarebbe giustificato davanti ai suoi superiori il carabiniere ventitrenne in ferma volontaria, originario di Rieti, che risulta essere il responsabile dell'accaduto. Il militare, sempre secondo quanto si apprende, sarebbe iscritto alla facoltà di Storia dell'università La Sapienza di Roma, avrebbe chiesto scusa e avrebbe spiegato di essere un appassionato del periodo della prima guerra mondiale e di aver acquistato su internet la bandiera del Secondo Reich.

Intanto, mentre proseguono gli accertamenti disciplinari interni, disposti "immediatamente", come spiegato in una nota a firma del comandante del sesto battaglione, tenente colonnello Alessandro Parisi, che definisce "grave il comportamento posto in essere" dal giovane carabiniere, la procura militare ha avviato un'indagine per valutare se si configurino ipotesi di reato per l'accaduto, e ha inviato una relazione alla magistratura ordinaria.

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