Il pm Colaiocco era tornato al Cairo per incontrare i colleghi egiziani
Verranno presto restituiti ai genitori di Giulio Regeni il passaporto, due tesserini universitari e il bancomat del ricercatore friulano ucciso in Egitto nove mesi fa. I documenti recuperati dalla polizia cairota lo scorso 24 marzo sono stati consegnati dal procuratore generale della Repubblica Araba d'Egitto Nabil Ahmed Sadek al pm Sergio Colaiocco che ieri si è recato al Cairo per un incontro con i colleghi egiziani responsabili dell'inchiesta.
Entro dicembre si terrà un nuovo incontro, a Roma, tra i magistrati dei due Paesi per fare il punto sulle indagini. Ma non è ancora nota la data del vertice né quella dell'incontro tra il procuratore generale Sadek e i genitori di Giulio: lo scorso 8 settembre, durante l'ultima riunione a Roma tra inquirenti egiziani ed italiani che indagano sulla vicenda, Sadek aveva espresso il desiderio di incontrare di persona i genitori del ricercatore per esprimere loro "l'impegno e la volontà di giungere alla scoperta e alla punizione dei colpevoli di un così grave delitto".
Il cadavere di Giulio Regeni, 28 anni, è stato ritrovato 3 febbraio scorso alla periferia del Cairo, lungo la strada che collega la capitale egiziana ad Alessandria.
A nove mesi dall'omicidio l'autorità giudiziaria egiziana non ha ancora fornito una pista ritenuta credibile dagli inquirenti italiani che hanno seguito l'inchiesta del Cairo grazie a un team formato da polizia e carabinieri, di Sco e Ros, che per oltre due mesi ha seguito le indagini sul posto senza però essere autorizzato a ricerche autonome.
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