D'Angelo si tolse la vita lo scorso novembre dopo aver perso i risparmi che aveva investito con l'istituto

Il nucleo valutario della guardia di finanza si è recato stamani negli uffici della sede centrale di Arezzo di Banca Etruria, per acquisire documenti in merito all'indagine sulla presunta truffa ai danni di Luigi D'Angelo, il pensionato di Civitavecchia (Roma) che si suicidò lo scorso novembre dopo aver perso i risparmi che aveva investito con la banca. D'Angelo scrisse una lettera prima di impiccarsi nella quale spiegava di aver perso oltre 100mila euro, tutto ciò che aveva. I finanzieri hanno preso visione di tutta la documentazione relativa alle obbligazioni ad alto rischio offerte dalla banca e acquistate da D'Angelo. Sulla vicenda indaga la procura di Civitavecchia.

"Nell'ambito delle notizie diffuse oggi dai media nazionali – specifica l'istituto in una nota – Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio SpA precisa che la presenza di ufficiali della guardia di finanza presso il Centro Direzionale dell'Istituto, ha riguardato un'ordinaria attività di acquisizione documentale, e non di perquisizione, relativa a tutte le emissioni obbligazionarie subordinate emesse in precedenza da Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio Soc. Coop".

"Si tiene a precisare che le richieste hanno riguardato una generalità di informazioni relative a tutti i sottoscrittori, non riferibili a singole posizioni", prosegue la nota dell'istituto di credito.

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