Gli oggetti - anfore, lucerne, monete, terracotte - risalgono ad un periodo compreso tra il V ed il II secolo A.C.
La polizia di Stato di Enna ha sequestrato numerosi reperti archeologici di inestimabile valore, rinvenuti in casa di un pregiudicato italiano. Gli oggetti, anfore, unguentari, lucerne, monete, terracotte figurate e votive e pesi per telai, verosimilmente provenienti da insediamenti abitativi o necropoli di siti indigeni ellenizzati, presenti nella Sicilia centro meridionale, possono essere collocati in un arco temporale compreso tra il V ed il II secolo A.C..
I beni archeologi sono stati affidati alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna, che ha collaborato con l'Ufficio investigativo della polizia di Stato.
Gli agenti della Squadra Mobile di Enna, nel procedere alla perquisizione dell'abitazione dell'uomo, un 56enne, sospettato di detenzione illegale di armi e munizioni, all'interno di un locale adibito a ripostiglio hanno rinvenuto diversi reperti archeologici di inestimabile valore storico ed artistico, occultati in scatole di cartone, cassette in plastica ed in una cassapanca in legno, avvolti con dei semplici fogli di giornale.
Per alcuni reperti, la presenza di segni di incrostazione salina sulla superficie fa ipotizzare che possano ritenersi recuperi subacquei. Fra gli oggetti sequestrati, figurano pregevoli esempi di ceramica, sia indigena, che proveniente da altri centri ellenici, prevalentemente della Magna Grecia.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata