Gabriele Defilippi ha ammesso nella notte di essere coinvolto nell'omicidio, martedì i funerali a Castellamonte

Un piano diabolico e lungamente studiano, eseguito senza rimorsi. Questo il quadro che gli inquirenti si sono fatti delle modalità con cui Gloria Rosboch è stata uccisa il 13 gennaio in località Rossetti nel comune di Rivara. Gabriele De Filippi e Roberto Obert gli autori, ma non è ancora chiaro chi abbia ucciso la professoressa, strangolata con un laccio strettole attorno al collo nei pressi di una cisterna dentro una discarica, dove ieri sera è stato trovato il cadavere. Il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, li accusa per ora entrambi di omicidio in concorso premeditato. I due stanotte hanno confessato di essere stati sul luogo del delitto, accusandosi però l'un l'altro del delitto. E' invece accusata di concorso in omicidio la madre di De Filippi, Caterina Abbattista, che ha accompagnato il figlio all'appuntamento con Obert prima del delitto, ed è anche andata a riprenderlo dopo l'omicidio. Il corpo dell'insegnante di 49 anni è stato ritrovato nei pressi di un campo sportivo, in una stradina sterrata. La donna era sparita nel nulla il 13 gennaio dopo aver dato tutti i suoi risparmi a Gabriele. Il ragazzo l'avrebbe truffata facendosi dare via 187mila euro. Intanto, si è conclusa l'autopsia sul cadavere della donna, i funerali si terranno martedì a Castellamonte, suo paese d'origine dove viveva con gli anziani genitori.

PAESE SCONVOLTO. Nella comunità di Castellamonte è vivo lo sgomento. Nella chiesa dei santi Pietro e Paolo, per la Messa del sabato pomeriggio, si è raccolta una piccola folla. Don Angelo Bianchi ha dedicato un passaggio dell'omelia al delitto: "E' un momento particolare per il nostro paese, per un fatto avvenuto qui, e dove una nostra amica, una maestra ha perso la vita. Tutti ci attendiamo qualcosa o una parola. Ma l'unica parola, è la luce di Cristo, che illumina le tenebre del mondo, sicuri che le tenebre del mondo non vinceranno", ha proseguito aggiungendo "che anche se il mondo sembra impazzito, vogliamo avere fiducia in Dio".

L'OMICIDIO. De Filippi e Obert visionarono la cisterna dove la Rosboch è stata trovata qualche giorno prima del delitto, la zona era più nota al secondo dei due. Inoltre avevano attivato una sim per cellulari, tra le molte nella disponibilità di Obert, che De Filippi usava per parlare con il complice nelle ore del delitto, mentre il suo cellulare era spento nell'abitazione di Gassino. De Filippi, poi, a 48 ore dal delitto, inscenò anche un falso incidente stradale, per costruirsi un alibi per le ore del delitto, poichè risultava senza mezzi per muoversi. Accorgimenti resi vani dalle telecamere in via Valenza a Castellamonte, che inquadrano le due auto di Obert, che i complici usavano nell'imminenza del delitto, quando contattano la professoressa e poi quando con una Clio bianca si dirigono verso il luogo dell'omicidio dopo aver caricato a bordo la Rosboch. 

LA CONFESSIONE. "Mi avete tolto un peso quando vi ho visto arrivare". Sono queste le parole che Roberto Obert ha detto ai carabinieri ieri pomeriggio quando si sono presentati alla sua abitazione di Forno Canavese, per portarlo a Torino dove poi è stato interrogato. La testimonianza di Obert è ritenuta "leggermente più attendibile" rispetto a quella di De Filippi, poichè arrivata per prima, ma nessun indizio al momento lo pone in una posizione preminente in relazione all'omicidio.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata