Reggio Calabria, 17 dic. (LaPresse) – La guardia di finanza di Reggio Calabria ha confiscato un ingente patrimonio riconducibile a un imprenditore reggino, ritenuto vicino al sodalizio criminale dei Pesce, attivi nella città di Rosarno e clan egemone nella Piana di Gioia Tauro. L’imprenditore è stato già condannato in primo grado alla pena di 16 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e di 5 di reclusione per intestazione fittizia, aggravata dalle finalità mafiose, in due distinti procedimenti penali ed è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di tre anni.
Gli uomini della guardia di finanza hanno accertato una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato e i redditi dichiarati dal soggetto investigato, tale da non giustificarne la legittima provenienza. In particolare, sono stati confiscati le quote sociali e il patrimonio aziendale (comprensivo dei conti correnti) di due società di trasporti nonché quote di un fondo comune di investimento mobiliare del valore complessivo stimato di oltre 2,2 milioni di euro.
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