di Alessandra Lemme
Roma, 10 dic. (LaPresse) – Hanno riaperto dopo due anni e mezzo di lavori l’ostello ‘Don Luigi Di Liegro’ e la mensa ‘San Giovanni Paolo II’ adiacenti alla Stazione Termini di Roma. A tagliare il nastro il cardinale vicario Agostino Vallini, i rappresentanti delle istituzioni, gli sponsor che hanno finanziato la ristrutturazione, ma soprattutto i tanti ospiti e i volontari dello stabile, tornati finalmente in quella che, raccontano, e’ un po’ la loro ‘casa’.
NEL CENTRO LA PORTA QUINTA PORTA SANTA DI ROMA – Papa Francesco ha scelto i due centri della Caritas come Porta Santa della Carità del Giubileo della Misericordia, che aprirà il 18 dicembre alle ore 16.30 (e si aggiunge a quelle delle quattro basiliche giubilari). Stamane, alla cerimonia di inaugurazione, insieme al cardinale Vallini, sono intervenuti tra gli altri il segretario generale della Conferenza episcopale italiana monsignor Nunzio Galantino, e il direttore della Caritas monsignor Enrico Feroci.
Presenti anche il prefetto Franco Gabrielli e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Durante la cerimonia di inaugurazione e’ stata scoperta la Porta Santa della Carità, opera dell’artista padre Marko Ivan Rupnik che il Papa varcherà il 18 dicembre.
UN ESERCITO DI VOLONTARI A SERVIZIO DEI POVERI – “Qui ci lavoro almeno una volta la settimana da quando apri’, quasi trent’anni fa – racconta Lea Mennella, una dei volontari, ottant’anni di pura energia -. Ho iniziato per aiutare più me stessa che gli altri”.
“Ho deciso di fare il corso di formazione perché i figli erano diventati grandi … e il matrimonio ‘vecchio’ – sorride -. Allora mi son detta: mi ringiovanisco un po’”. Nei 49 centri della Caritas Diocesana di Roma lavorano circa 1400 volontari almeno una volta a settimana. A loro se ne aggiungono quattromila che operano sporadicamente.
DUECENTO LETTI E CINQUECENTO PASTI AL GIORNO – La struttura, la cui ristrutturazione e’ costata quattro milioni di euro, ospita oltre 200 persone e offre 500 pasti al giorno. “Grazie a chi ci è stato vicino, a chi ci ha aiutato con la disponibilità e i contributi”, sottolinea il direttore della Caritas, monsignor Enrico Feroci, durante la cerimonia di riapertura dell’ostello, salutando la riapertura con un “senso di gioia e rammarico: gioia perché è stato riaperto un ostello a ‘cinque stelle’, dove i nostri amici saranno accolti nel modo migliore – dice monsignor Feroci – e rammarico, perché vorrei che a Roma questo tipo di Caritas non ci fosse più … perché tutti hanno diritto a una casa e un lavoro e, quando le persone arrivano qui, vuol dire che non hanno più la possibilità di sostentarsi. Noi accoglieremo qui fino a 600 persone, ma troppi ancora rimangono sui marciapiedi della nostra città”.
UNA STORIA INIZIATA NEL 1987 – L’ostello ‘Don Luigi Di Liegro’ ha aperto ufficialmente il 2 giugno 1987 su iniziativa dell’allora direttore della Caritas a cui ora è dedicato, in un immobile messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato e fin dall’inizio opera in convenzione con il Comune di Roma. Pensato come luogo accogliente e confortevole per ospitare i senza dimora per brevi periodi, approdo da cui ripartire, in esso operano professionisti, operatori sociali e volontari.
“Dal 1987 – spiega in una nota la Caritas diocesana di Roma – hanno trovato un riparo temporaneo all’ostello più di 11mila senza dimora, che oltre all’assistenza immediata, un letto, la doccia, il pasto, un cambio di vestiti, hanno incontrato persone disposte ad ascoltarli, a credere alla loro richiesta di aiuto, a dare una parola di conforto e, quando possibile, a trovar loro una sistemazione non temporanea. Negli anni chi era in difficoltà ha imparato a conoscerlo, vi ha fatto ritorno ogni qualvolta ha avuto bisogno di trovare uno spazio amico, anche soltanto per essere ascoltato, riconosciuto”. Collegata all’ostello c’è la mensa che, oltre agli ospiti accolti per la notte, offre 500 pasti ogni sera a quanti si trovano in difficoltà e sono segnalati dai centri di ascolto parrocchiali e dai servizi municipali.
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