Roma, 1 dic. (LaPresse) – “Io e mio marito siamo tranquilli”. Reagisce così, su facebook, Francesca Immacolata Chaouqui, imputata in Vaticano per “sodalizio criminale organizzato” e “concorso in diffusione di notizie riservate”, è indagata ora anche dalla procura di Roma. L’indagine era partita da Terni, poi passata a Roma per competenza territoriale. “L’indagine di Roma – spiega sul social – è l’apertura del fascicolo riguardante gli atti trasmessi dalla procura di Terni”. Su queste indagini su dice tranquilla: “Le conversazioni per cui è processo – scrive – sono quelle fra me e Mario Benotti. È settembre 2013 e racconto a Benotti di aver parlato con Paolo B ( Berlusconi, ndr), con cui ho un rapporto cordialissimo e non certo nei termini del ricatto o delle pressioni. Parlato di quel suo giornalista Fabio Marchese Ragona, che organizzó la truffa dei tweet falsificati sulla prima pagina de il giornale a mio danno. Dopo la chiacchierata restammo in rapporti cordiali, il giornale prese le sue decisioni autonomamente circa il giornalista ed io le mie. Punto. Lo stesso Paolo Berlusconi, o suo fratello potranno confermare di non aver subito alcun ricatto o pressione. Quindi comprendo forse la doverosità dell’inchiesta ma sono tranquilla e spero prima possibile di poter spiegare ai pm la mia posizione”.
“Su mio marito invece – prosegue -: Sempre Benotti in quel tempo era in forte contrasto con l’ex marito della compagna per l’affidamento della figlia dei due. Benotti ipotizzava che per la bambina non fosse idoneo vivere con il padre. Mi chiese di verificare se mio marito, tramite una analisi dei social del signore in questione, potesse trovare qualcosa di poco consono. Una ricerca su Facebook, Twitter, YouTube, null’altro ovviamente. Quindi anche mio marito potrà tranquillamente rispondere ai pm.
Spero che la giustizia italiana abbia tempi brevi su questa indagine, me lo auguro di cuore, sono due fatti molto chiari e sintomatici di nessun reato”.
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