Torino, 1 dic. (LaPresse) – Continuano le indagini per capire le cause della morte dell’operaio bresciano Giuseppe Ghirardini. Al centro degli interessi degli investigatori ci sono quattro fazzolettini di carta disposti in ordine ritrovati vicini al cadavere. Ci si chiede se siano gli stessi utilizzati da lui mentre andava a caccia, o un messaggio rivelatore lasciato dall’uomo. Proseguono le analisi al microscopio per capire cosa possano significare. Di certo rimane che l’uomo è morto avvelenato: l’ipotesi di suicidio, che ancora risulta nel fascicolo, non è accettata dalla famiglia che ritiene impossibile un gesto del genere.
“Vi aspetto a te e a mio figlio a Natale”, ha scritto alla moglie in un messaggio telefonico. Frasi che corroborano un’ipotesi differente da quella del suicidio, stando ai familiari dell’operaio. Di fianco al corpo è stata inoltre ritrovata una bottiglietta: anche su questa si concentrano gli inquirenti per risolvere il delitto.
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