Milano, 16 nov. (LaPresse) – Ha raggiunto oltre 91mila firme la petizione promossa online su Change.org diretta al presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino, in cui si chiede la radiazione dall’albo di Maurizio Belpietro, che sabato mattina, dopo gli attentati in Francia, ha aperto la prima pagina di Libero, quotidiano da lui diretto, con il titolo ‘Bastardi islamici’. “Dopo l’ignobile titolo fatto in prima pagina da Libero all’indomani della strage di Parigi, chiediamo la radiazione immediata di Maurizio Belpietro dall’Ordine dei giornalisti”, recita l’appello. Contro la scelta di Libero è stata presentata una querela in questura a Milano da Maso Notarianni, direttore del quotidiano online PeaceReporter. “Un giornale non è Facebook, dove prevale la pancia e non la testa. Un giornale ha dei tempi di preparazione ben più lunghi, ed è uno strumento di riflessione che dovrebbe fornire al lettore degli approfondimenti. Chi ha fatto quel titolo lo ha fatto consapevolmente e sapendo che i mezzi di informazione possono influenzare l’opinione di decine di migliaia di persone: un titolo criminale che istiga all’odio”, sottolinea a LaPresse Maso Notarianni.
Starà ora al pubblico ministero vedere se ci sarà un fondamento alla querela, e quindi un seguito alle accuse. Intanto sono decine le persone che sull’esempio di Notarianni, a Milano, si sono recate in questura. “Chi fa il nostro mestiere – continua Notarianni – deve sapere che sono decine di migliaia le persone che leggono ciò che scriviamo. Una consapevolezza che non deve venire mai meno. E che sono certo non sia venuta meno neanche a chi ha scritto quel titolo, volontariamente. Un titolo che insulta e incita all’odio non ha giustificazioni, nemmeno in Italia, Paese con un livello di giornali e di giornalismo tra i più bassi in occidente. Da noi si parla sempre in modo superficiale: in radio, in televisione, sui giornali, per le strade. Ovunque si vada, in Europa e nel mondo, si nota immediatamente la qualità ben più alta dei mass media”.
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