Catania, 6 ott. (LaPresse) – La guardia di finanza di Catania ha arrestato 7 esponenti del clan Mazzei, radicato a Catania e provincia, per i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e rapina aggravata, nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Nuova famiglia’. L’attività svolta dal Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata della guardia di finanza di Catania, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della locale procura, ha consentito di definire i nuovi assetti della famiglia mafiosa dei Mazzei, cosiddetti ‘carcagnusi’, individuando i reggenti del clan che ne hanno mantenuto le redini durante il periodo di latitanza del capo indiscusso Sebastiano detto ‘Nuccio’ e di altri affiliati.

L’accusa per tutti è di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata a reati contro la persona e contro il patrimonio e all’illecita acquisizione e gestione di attività economiche. A uno degli arrestati, Nunzio Fabio Tenerelli, 30 anni, cugino di ‘Nuccio’ Mazzei, è contestato anche il reato di rapina aggravata per aver assaltato armi in pugno e sparando alcuni colpi un treno alla stazione di Acireale, il 30 giugno 2014, insieme ad altre sei persone non ancora identificate, e aver rapinato una cittadina cinese prendendole uno zaino con dei soldi.

L’attività investigativa è stata avviata immediatamente dopo l’operazione ‘Scarface’ per individuare la rete di protezione di Sebastiano Mazzei, resosi irreperibile nelle fasi esecutive del provvedimento restrittivo emesso nei suoi confronti, e verificare i nuovi assetti di potere nell’ambito del gruppo mafioso.

Grazie ai controlli nei confronti dei più stretti familiari e sodali del capo clan è stato possibile ricostruire il nuovo ‘organigramma’ del clan mafioso individuando compiti e responsabilità dei nuovi reggenti della famiglia. I finanzieri hanno così delineato i rapporti di gerarchia tra gli appartenenti al clan, tutti subordinati al capo Sebastiano Mazzei, il quale, nonostante la latitanza, era riuscito a mantenere il controllo delle attività illegali per mezzo del cognato Gioacchino Massimiliano Intravaia, 39 anni, marito della sorella, Simona Mazzei, e già ‘tesoriere’ della famiglia.

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