Roma, 18 set. (LaPresse) – “Continuano in molte università le prove di ammissione alle diverse facoltà universitarie, con tutte le ansie e le paure che suscitano, ma oltre al rischio di non superare i quiz, si sta delineando una nuova situazione di allarme per i giovani e per le loro famiglie. In varie città sono stati pubblicati in questi giorni i nomi degli idonei alla borsa di studio, condizione essenziale per molti ragazzi che pur desiderando affrontare l’università, non ne hanno i mezzi”. Così Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc).
“E’ una – aggiunge – delle principali responsabilità delle Aziende per il diritto allo studio Universitario e secondo le prime notizie diffuse dalle organizzazioni studentesche il numero degli esclusi quest’anno appare raddoppiato. C’è un forte aumento di studenti che non avranno diritto a un aiuto economico per affrontare i loro studi nel prossimo anno accademico. Soltanto in Lazio su 24 mila domande presentate gli idonei sono stati poco più del 50% (circa 12.735 mila), mentre gli esclusi circa 11.000. I principali motivi che hanno portato a una così vistosa riduzione del sostegno economico necessario agli studenti per completare i loro studi sembrano di due tipi – spiega Binetti- : il primo dipende dal fatto che l’Inps non ha ancora fornito agli studenti il calcolo esatto dell’Isee e il secondo sembra che vada attribuito al fatto che quest’anno pesa molto di più la tassazione sulla prima casa calcolata con l’Imu e non con l’Ici”.
“La vita degli studenti nell’anno 2015-2016 – prosegue – comincia davvero in salita e non sembra proprio che gli Atenei siano in grado di attrarre studenti meritevoli anche se privi di risorse economiche. La meritocrazia nei fatti, a prescindere dalle parole roboanti di qualche rettore, non abita più all’Università. Ancora una volta la classe economica di appartenenza getta una lunga ombra sulla vita futura dei ragazzi, eppure tutti sappiamo dai recenti dati ISTAT come si sia dilatato il numero dei nuovi poveri e come i giovani occupino un posto particolarmente delicato in questa nuova fascia sociale. Privarli del diritto allo studio è una vera ingiustizia, oltre che un vulnus per tutta la nostra società”.
“Giovani intelligenti – continua – ma poveri e amareggiati, perché respinti proprio da quelle istituzioni che avrebbero dovuto accoglierli e rilanciare un nuovo ascensore sociale, possono facilmente cadere preda di facili condizioni di rischio. Anche questa è una battaglia per i diritti civili – conclude la parlamentare – a cominciare dal diritto allo studio e una lotta precisa contro le discriminazioni, in questo caso tra chi ha e chi non ha”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata