Roma, 21 ago. (LaPresse) – Sono passate 24 ore dal funerale di Vittorio Casamonica, storico boss della mala romana e non si placa la polemica politica dopo le esequie in “grande stile” tenutesi nella Chiesa di Don Bosco, con tanto di carrozza antica trainata da cavalli e la musica del Padrino ad accompagnare il feretro.
Il parrocco di Don Bosco, Giancarlo Manieri, si è difeso dalle accuse: “Credo di aver fatto solo il mio dovere. Sono un prete, non un poliziotto e nemmeno un giudice. Se una persona viene da me chiedendo di confessarsi, lo confesso; se un’altra si accosta alla comunione gli porgo l’ostia, non gli chiedo la fedina penale, se un signore mi chiede di celebrare il funerale di un suo congiunto lo celebro”.
Intanto oggi è stato sospeso l’elicotterista che ieri ha sorvolato la capitale nel corso del funerale a Casamonica: non aveva l’autorizzazione a farlo dall’Ente nazionale per l’aviazione civile ne’ l’autorizzazione a “spargere sostanze”, nella fattispecie petali di rose rosse. Lo annuncia l’Enac in una nota, precisando di avere disposto la sospensione cautelativa della licenza del pilota ai comandi dell’elicottero, di cui non viene rivelata l’identità, e di averne dato informazione alla questura di Roma.
Da una prima ricostruzione dei fatti il volo è stato effettuato da un privato – sottolinea la nota dell’Enac – che è decollato dall’elisuperficie di Terzigno, in provincia di Napoli, con destinazione l’elisuperficie Romanina, utilizzando un elicottero monomotore R22″. “In arrivo su Roma ha chiesto alla torre controllo l’autorizzazione all’attraversamento dello spazio aereo controllato – prosegue l’Enac – effettuando successivamente una deviazione su Roma a quota inferiore alla minima che, sulla città, non può essere meno di 1000 piedi, ovvero circa 330 metri”. “Il sorvolo della città di Roma è comunque vietato agli elicotteri monomotore – conclude l’Enac – e il lancio di materiale da bordo è proibito a meno di specifica autorizzazione che l’esercente non aveva”.
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