Asti, 5 lug. (LaPresse) – Non ce l’ha fatta Maria Lusia Fassi, la tabaccaia di Asti che ieri mattina, sabato 4 luglio, è stata colpita da 15 coltellate all’addome e al torace mentre era nel suo negozio. La donna, arrivata in condizioni disperate all’ospedale Cardinal Massaia di Asti, è morta mentre stava subendo una delicata operazione chirurgica.
Ed ora, dopo la sua morte, ad Asti, si ha paura. Quello della morte della 54enne è infatti il secondo caso in cui un tabaccaio viene ucciso: alla fine del 2014 Manuel Bacco, era stato ucciso a colpi di pistola sempre per rapina dopo aver cercato di difendere la moglie dai malintenzionati. Una decina di giorni fa invece, nel centro della città, un camionista è stato ucciso a colpo di cric, in pieno centro.
LE INDAGINI-.Intanto gli inquirenti, che indagano per omicidio, non escludono nessuna pista, anche se sono sempre più propensi a pensare che la donna sia stata vittima di una rapina finita in tragedia. La donna, colpita nella sua tabaccheria di via Volta,sarebbe stata colpita a coltellate, almeno quindici, dal suo assassino. In particolare, le indagini si stanno concentrando su un periodo temporale di dieci minuti: la donna infatti è stata vista aprire il negozio intorno le 7.20 e ha servito alcuni clienti. A trovarla, in una pozza di sangue, un altro cliente.
MANCA UNA BUSTA CON QUALCHE CENTINAIA DI EURO -. I carabinieri nelle scorse ore hanno sentito numerosi testimoni e hanno anche acquisito le immagini delle telecamere di una pizzeria della zona. A quanto si apprende sembrerebbe che dal negozio mancasse solo una busta con poche centinaia di euro che la donna teneva per cambiare i soldi.
FIGLIA DI RISTORATORI STELLATI-. La donna, appartenente a una famiglia di notissimi ristoratori dell’Astigiano: i genitori Piero e Pina Fassi erano i proprietari del ristorante stellato Gener neuv, punto di riferimento della gastronomia piemontese. Recentemente il ristorante ha chiuso la storica sede in riva al Tanaro per spostarsi in pieno centro, nei locali di Eataly.
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