Roma, 27 mar. (LaPresse)- E’ iniziata davanti ai giudici della V sezione penale di Cassazione il secondo giorno d’udienza del processo per la morte di Meredith Kercher, la studentessa inglese, per la cui morte sono stati condannati Raffaele Sollecito e Amanda Know. Prende la parola Giulia Bongiorno che rappresenta la difesa del ragazzo. Successivamente gli ermellini presieduti da Gennaro Marasca si chiuderanno in camera di consiglio. Raffaele Sollecito, come la scorsa volta, è in aula con la sua famiglia.

PROCURATORE GENERALE CHIEDE CONFERMA CONDANNE. Per l’omicidio di Meredith, Amanda e Raffaele sono stati condannati, poi assolti, infine nuovamente condannati. A decidere saranno i giudici della V sezione penale presieduti da Gennaro Marasca. L’udienza in Cassazione ha preso il via mercoledì scorso. Per il Pg, Mario Pinelli, che ha chiesto la conferma delle condanne dei due ragazzi (anche se le pene sarebbero da ricalcolare nei confronti di Amanda a 28 anni e 3 mesi e nei confronti di Raffaele a 24 anni e 9 mesi) il quadro ricostruito dalla Corte d’Assise d’Appello di Firenze il 30 gennaio 2014 “resiste ad ogni censura”. Poi è stata la volta delle difese tranne quelle del ragazze. Giulia Bongiorno prenderà infatti la parola questa mattina alle 9 ad apertura dell’udienza.

Amanda e Raffaele hanno scontato quattro anni di carcere. Sono stati condannati in primo grado a 26 e 25 anni. Nel 2011, in Appello, sono stati assolti e il 25 marzo 2013 la Cassazione ha annullato le assoluzioni rinviando il processo al tribunale di Firenze. La condanna dell’appello bis per Amanda e Raffaele è scattata il 30 gennaio 2014. Per l’omicidio di Meredith è stato condannato definitivamente Rudy Guede, processato con rito abbreviato: sta scontando sedici anni di reclusione. Secondo la ricostruzione dei giudici, Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede devono essere considerati “ugualmente responsabili” per l’omicidio di Meredith Kercher dal momento che insieme operarono per lo stesso fine: quello “di immobilizzare Meredith e usarle violenza”.

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