Palermo, 13 dic. (LaPresse) – Secondo la procura di Ragusa che ha chiesto e ottenuto la convalida del fermo di Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio di otto anni, Andrea Loris Stival, “il fragile quadro psicologico della donna non disgiunto da un vissuto personale di profondo disagio nei rapporti con la famiglia d’origine è una possibile concausa della determinazione omicida” di quest’ultima. La tesi è contenuta in una nota a firma del capo della procura iblea, Carmelo Petralia, e del sostituto Marco Rota, che portano avanti le indagini sull’assassinio del piccolo. Veronica Panarello si trova rinchiusa nella sezione femminile del carcere Piazza Lanza di Catania.
“Non abbiamo ancora visto le immagini. Abbiamo dieci giorni di tempo per decidere se impugnare o meno il provvedimento”, ha fatto sapere l’avvocato Francesco Villardita poco prima di entrare nel carcere. Le parole di Villardita confermano che il ricorso al tribunale del riesame per la scarcerazione della donna non è un fatto scontato.
Per Petralia e Roa, le dichiarazioni rese da Veronica Panarello sono caratterizzate da una “assoluta inconciliabilità” con le “obiettive risultanze” derivanti dalle videocamere di sorveglianza installate per le strade di Santa Croce Camerina.
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