Bari, 13 dic. (LaPresse) – Da anni maltrattava e picchiava la moglie, ormai ridotta in uno stato di assoggettamento tale da rifiutare di collaborare con le forze dell’ordine. Ai carabinieri la vittima raccontava che le lesioni erano dovute a cadute accidentali, fino a quando i militari di Gravina in Puglia, nel barese, hanno scoperto la verità e eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Bari, su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di un 48enne di Gravina per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Il provvedimento è scattato dopo l’ultimo episodio di violenza, avvenuto ai primi di novembre. La vittima, 48 anni, era rimasta ferita, a soccorrerla il figlio, che tornato a casa l’ha trovata sporca di sangue e con una grossa ferita alla testa. L’uomo, invece, era seduto con indifferenza davanti alla tv. E’ stata portata in ospedale dove sono stati riscontrati trauma cranico, lacerazioni ed escoriazioni al volto, agli arti e fratture chiuse di quattro costole, per una prognosi di trenta giorni. Le indagini svolte dai carabinieri, basate principalmente sulle testimonianze di parenti e vicini di casa, che spesso sentivano grida e urla di aiuto provenire dall’abitazione della coppia, hanno permesso di accertare quanto realmente la donna, da anni, era costretta a subire. Il 48enne è stato rinchiuso in carcere a Bari.
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