Roma, 29 nov. (LaPresse) – Sono salite a 12 le morti sospette dopo l’assunzione del vaccino Fluad. Lo comunica l’Agenzia italiana per il farmaco che spiega che, oltre agli 11 casi ufficiali di ieri, “nella giornata odierna è stato registrato nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF) un nuovo decesso avvenuto in data 24 novembre e ieri è pervenuta un’e-mail su un decesso che deve essere ancora verificata”.

Una prima analisi di questi segnali, spiega ancora l’Aifa, consente di trarre le seguenti conclusioni esclusivamente preliminari:

– in 8 casi (67%) si tratta di persone di età maggiore o uguale a 80 anni; – sette casi sono di genere femminile e 5 maschile; – in 8 casi il decesso è avvenuto nelle prime 24 ore; – in 8 casi il decesso è avvenuto per cause cardiovascolari.

MORTI IN 6 REGIONI. Le segnalazioni di morte sospette dopo l’assunsione del vaccino Fluad riguardano 6 Regioni: Sicilia (2); Molise (1); Puglia (2); Toscana (2); Emilia Romagna (2); Lombardia (2); Lazio (1). Lo comunica l’Aifa. I lotti coinvolti sono passati da 2 a 6 per un totale di 1.357.399 dosi. Le segnalazioni sono pervenute tramite la RNF con un range temporale da immediato (stesso giorno del decesso) a 13 giorni dopo. “Se tutte le dosi di questi 6 lotti fossero state somministrate – spiega l’Aifa – la percentuale di decessi passerebbe dallo 0,001% (1,2 ogni 100.00) allo 0,0009% (0,9 ogni 100.00) con una diluizione del 25% del segnale. Se ne fossero state somministrate anche solo la metà, il numero di decessi sarebbe comunque inferiore di centinaia di volte rispetto a quanto atteso nella stessa popolazione non vaccinata (circa 8.000 all’anno decessi per complicanze dell’influenza)”.

LORENZIN: PRIMI TEST NEGATIVI. “Prima di scatenare un allarme dobbiamo avere tutte le evidenze degli esami. In questa prima fase, i primi test non stanno evidenziando una correlazione tra i decessi di questi giorni e i lotti di vaccino ritirati dall’Aifa”. Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ai microfoni di SkyTg24. “Ci vuole molta lucidità e rigore in questa vicenda. Noi saremo severi, ma la psicosi potrebbe portare gravi danni alla salute pubblica”, ha poi detto la ministra parlando alla Camera. “Non bisogna cadere nella paura delle vaccinazioni – ha aggiunto – L’anno scorso” a causa dell’influenza “sono morte 8 mila persone non vaccinate”.

ATTACCO ALLE REGIONI. “Le regioni sono responsabili della vigilanza dell’applicazione dei vaccini e devono informare tempestivamente sugli effetti delle vaccinazioni. C’è stata in questo caso una carenza da parte delle regioni molto forte”. Così Beatrice Lorenzin, intercettata dai cronisti alla Camera. “Dal primo caso avvenuto il 7 novembre c’è stato un ritardo di 15 giorni – ha aggiunto – è in corso una riflessione sulla necessità di rafforzare la normativa sulla farmaco vigilanza e portare la comunicazione” obbligatoria da parte delle regioni al massimo “entro 24-48 ore”.

LA REPLICA DI CHIAMPARINO. “Noto con stupore che anche il ministro Lorenzin si lascia andare ad uno sport troppo praticato nel nostro Paese: quello dello scaricabarile”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, commenta le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sulle azioni di farmacovigilanza relative alla somministrazione dei vaccini. “Penso – ha aggiunto Chiamparino – che sia più opportuno, verificare insieme, nell’interesse dei cittadini, se c’è qualcosa che non ha funzionato nell’azione di farmacovigilanza e dove eventualmente questo sia avvenuto, senza escludere le stesse agenzie nazionali, a cominciare dall’Aifa”.

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