Nuoro, 14 Nov. (LaPresse) – “Stiamo facendo qualcosa di grande e di bello”. Così, commentano la nuova iniziativa di protesta contro i licenziamenti, gli esuberi Meridiana che da oggi, attraverso una lunga marcia che attraverserà la Sardegna, andranno da Olbia fino a Cagliari. Una mobilitazione che non riguarda solo i lavoratori della compagnia aerea, ma coinvolge anche tutti gli altri dell’isola che si trovano alle prese con gli stessi problemi, come quelli del nuorese e del Sulcis. Per questo la marcia è stata ribatezzata ‘Unica’. Oggi la marcia arriverà a Siniscola (Nuoro), dove nel pomeriggio si terrà un’assemblea in Municipio con i sindaci della zona e i cittadini. Sabato la protesta sarà di scena a Nuoro e anche nel capoluogo barbaricino è previsto un incontro con il primo cittadino altri lavoratori a rischio occupazione. Il giorno seguente la marcia proseguirà fino a Ottana (sempre nel nuorese), dove i dipendenti di Ottana Polimeri sono in presidio permanente per cercare di scongiurare la cassa integrazione straordinaria, anticamera dei licenziamenti.

Da Ottana i lavoratori si sposteranno a Iglesias, nel Sulcis, altra zona alle prese con diverse vertenze sindacali. Lunedì la conclusione a Cagliari sotto il palazzo della Regione. Qui le ‘magliette rosse’ firmeranno uno striscione che poi sarà portato a Olbia, nell’aeroporto Costa Smeralda dove è in programma una messa solenne organizzata dalla Conferenza episcopale sarda. “Lo striscione – fanno sapere le ‘magliette rosse’ – sarà poi portato a Verona e Malpensa per raccogliere le firme di tutti gli esuberi Meridiana e così sarà pronto per la seconda parte della marcia, direzione Parigi, più precisamente Aiglemont, dove si sta organizzando una visita al Principe Karim Aga Khan (proprietario di Meridiana, ndr) che sembra essere totalmente ignaro dello spreco di denaro (suo) e umano perpetuato in questi ultimi anni”.

Ma quella di Parigi non sarà l’ultima tappa della grande marcia. La carovana, infatti, ha poi intenzione di spostarsi a Bruxelles, sotto il Parlamento Europeo. “Una vertenza di tale portata, ignorata dal nostro governo – spiegano gli organizzatori – deve essere posta all’attenzione di chi, per lo meno, si confronta con colleghi provenienti da altri Stati e, per senso del dovere nei confronti del ruolo che ricopre, di trasporti e di trasporto aereo, se ne intende o, prima di parlare, ha il buon senso di informarsi. Così usano fare i politici stranieri nella maggior parte dei casi”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata