Roma, 5 nov. (LaPresse) – Agnellini affogati, campi allagati, stalle, magazzini e attrezzature invasi dal fango, fieno, e mangimi da buttare e serre distrutte dal vento. E’ quanto emerge dal primo bilancio stilato dalla Coldiretti sugli effetti dell’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia provocando gravissimi danni alle campagne. La situazione peggiore – sottolinea la Coldiretti – si registra in Toscana dove a Massa Carrara sono state duramente colpite le ultime fattorie peri-urbane sopravvissute all’avanzare della città.

Il maltempo – continua la Coldiretti – ha colpito la Toscana dopo un ottobre con il 43% di pioggia in meno che ha reso i terreni ancora più vulnerabili ai nubifragi. Per effetto delle intense precipitazioni il livello del fiume Po è salito di quasi 2 metri in sole 24 ore al Ponte della Becca. Secondo il monitoraggio della Coldiretti, il rapido aumento del livello del fiume Po è significativo delle difficoltà – piene, esondanzioni e frane -riguardanti anche gli altri corsi d’acqua.

“Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire”. Stando ai dati dell’associazione, inoltre, nell’82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo.

Secondo Coldiretti, a questa situazione non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

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