Bologna, 3 ott. (LaPresse) – Oltre 200 studenti delle scuole superiori bolognesi hanno sfilato questa mattina per le vie del centro nella prima di tre manifestazioni fissate in due settimane. Sono i ragazzi aderenti al Cas e legati ai collettivi, che sotto l’hashtag #iononcisto, titolo e slogan della manifestazione, hanno radunato i nodi attorno ai quali sviluppano la loro protesta: la precarietà delle sedi degli istituti, il caro-trasporti, il caro-libri. A guidare numericamente il corteo c’erano dunque gli studenti delle scuole con difficoltà strutturali o di attrezzatura, in testa Sabin e Laura Bassi a corto di banchi, ma la maggior parte degli istituti vi era rappresentata.

Il corteo, partito da piazza XX settembre, ha sostato dunque davanti alla Zanichelli, dove si è levata contro le case editrici in generale l’accusa di cambiare edizioni ogni anno per fare cassa, di fronte all’autostazione (da dove partono gli autobus dei pendolari), sotto il provveditorato agli studi. E poi, vista la vicinanza del Cas ai collettivi, sosta d’obbligo davanti a Taksim, lo studentato occupato sgomberato dalla polizia due giorni fa. Non si è registrato nessun incidente ma solo il blocco della circolazione, in particolare sui viali, e il corteo si è sciolto a fine mattinata. “Siamo stanchi – dicono gli studenti – di essere continuamente sfruttati, a scuola come al lavoro, e di essere presi in giro da questi politici corrotti”.

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