Roma, 11 set. (LaPresse) – “Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa situazione, forniscano celermente i risultati dell’autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto”. Lo denuncia il Wwf in una nota a proposito della morte dell’orsa Daniza. “Su come sia stata gestita – aggiunge l’associazione – questa delicatissima fase della cattura di un animale già spossato, perché in fase di allevamento di due cuccioli, e si suppone in perenne stato di allerta nelle ultime settimane”.

“Non vi era ragione alcuna – scrive il Wwf – di procedere alla cattura di un animale che si era comportata secondo natura. Quanto successo rafforza ancora di più la convinzione che il Pacobace (Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso sulle Alpi centro orientali) vada completamente rivisto e reso uno strumento che sappia considerare le diversità degli eventi”. Daniza è il secondo esemplare di orso bruno che muore durante le fasi di cattura e narcosi operate dai tecnici della provincia di Trento, e per il Wwf è “irrinunciabile una dovuta verifica sulle capacità e l’operato per verificare se si sia trattato dell’ennesimo evento casuale o ci sia imperizia anche solo nella scelta del prodotto e del momento in cui procedere”.

“E’ inaccettabile quanto accaduto, tutta questa vicenda dimostra la incapacità di gestire una sana e legittima relazione tra la presenza dei grandi carnivori e le attività umane”, dichiara Donatella Bianchi, presidente di Wwf Italia. “Vanno accertate con puntualità – aggiunge – le responsabilità individuali e amministrative. Chiediamo rassicurazioni sul monitoraggio e l’impegno per la sorte dei due cuccioli ora rimasti senza le cure materne, alle porte dell’inverno”. Per il Wwf, diversi sono gli aspetti della stessa ordinanza su cui va fatta chiarezza per il ruolo assunto in questa vicenda dall’amministrazione provinciale di Trento, in particolare ruoli e scelte che ritiene siano in capo allo Stato, “perché la gestione della fauna non può essere demandata in particolare per le specie particolarmente protette”. Il Wwf vuole quindi che siano accertate le eventuali responsabilità per evitare nuove morti di questa specie protetta dall’Unione europea.

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