Milano, 11 set. (LaPresse) – Eni rabidisce la sua “estraneità da qualsiasi condotta illecita” e garantisce “la massima collaborazione alla magistratura”, confidando che “la correttezza del proprio operato emergerà nel corso delle indagini”. E’ quanto scrive la stessa Eni in una nota, in merito alle indagini avviate dalla Procura di Milano “sull’acquisizione del blocco OPL 245 avvenuta nel 2011”. Il gruppo “prende atto” che, “da documenti notificati ieri alla società nell’ambito di un procedimento estero che dispone il sequestro di un conto bancario di una società terza su richiesta della Procura di Milano”, risultano indagati a Milano l’amministratore delegato Claudio Descalzi e il direttore operazioni e tecnologie.

Eni sottolinea di aver stipulato gli accordi per l’acquisizione del blocco “unicamente con il Governo Nigeriano e la società Shell. L’intero pagamento per il rilascio a Eni e Shell della relativa licenza è stato eseguito unicamente al governo nigeriano”.

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