Bergamo, 19 giu. (LaPresse) – “La sera del delitto ero a casa con la mia famiglia”. Si dichiara innocente Massimo Bossetti, l’uomo accusato dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio. E’ durato due ore e mezza l’interrogatorio di garanzia davanti gip di Bergamo Ezia e alla presenza del pm Letizia Ruggeri nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Bergamo. “Come avrei potuto fare una cosa del genere, dato che ho figli della stessa età di Yara?”, ha detto ai magistrati.
Il muratore 44enne fermato lunedì per l’omicidio di Yara è “sconvolto” anche perché “ha scoperto solo questa mattina” di essere un figlio illegittimo, ha spiegato il suo avvocato Silvia Gazzetti. Ieri, infatti, è stato svolto l’esame del dna del signor Bossetti, il padre dell’indagato. Ma dagli accertamenti lui non risulta compatibile con il dna del figlio, segno che evidentemente non è il suo discendente biologico.
Bozzetti, ha riferito il legale, ha dichiarato la sua “innocenza e non si spiega perchè il suo dna sia stato trovato sugli indumenti di Yara”. “L’obiettivo dei processi – ha aggiunto – è proprio quello di dimostrare la verità”. L’avvocato, infine, ha ha detto che il suo assistito non conosceva Yara. “Bossetti – ha spiegato – ha incontrato una sola volta il padre della ragazzina in un cantiere per motivi di lavoro”.
Il gip si è riservato di decidere se convalidare il fermo o meno.
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