Roma, 22 nov. (LaPresse) – E’ il quarto giorno consecutivo che, nonostante l’ordinanza di precettazione prefettizia, prosegue lo sciopero del personale Amt di Genova. Gli impiegati si sono riuniti in assemblea nella Sala Chiamata del porto per mettere a punto le iniziative di protesta. Presente anche Beppe Grillo, leader del M5S. “Io come cittadino e la maggior parte dei genovesi sono con voi. La vostra lotta è un segnale importante. È una battaglia epocale che deve partire da qui per estendersi a tutta Italia”, ha detto Grillo, che poi ha aggiunto: “Le autostrade, il gas, trasporti, l’acqua, sono un bene pubblico e nessuno deve arrogarsi il diritto di venderli ai privati”.


“A Genova – scrivevano ieri i rappresentanti liguri del M5S – lavoratori dell’Amt (Azienda Municipalizzata Trasporti) sono al terzo giorno di sciopero selvaggio. Non si era mai visto uno sciopero così duro. Nessun autobus circola in città e nessuna fascia oraria è garantita. La cittadinanza è costretta a prendere mezzi privati o a camminare, ma la solidarietà è tanta. Gran parte della cittadinanza sa che in gioco è un bene comune e un servizio pubblico e che gli autotrasportatori stanno lottando per la città intera e non solo per i loro interessi, anche a rischio di essere multati dal Prefetto che li ha precettati”.
I manifestanti contestano la decisione del Comune di Genova che vuole privatizzare le ‘Partecipate’, ossia quelle aziende erogatrici di servizi in proprietà totale o a maggioranza del Comune stesso.

Intanto l’Autorità di garanzia per gli scioperi ha scritto alla Amt per richiedere “informazioni urgenti sulle astensioni improvvise dal servizio, a partire dalla giornata del 19 novembre”. Lo si legge in una nota del Garante. In particolare, viene richiesto di precisare “l’eventuale ruolo e responsabilità nell’organizzazione della protesta da parte delle sigle sindacali presenti in azienda”. L’Autorità di garanzia per gli scioperi, nella seduta di lunedì 25 novembre prossimo, discuterà di quanto sta accadendo a Genova, “anche al fine di valutare l’adozione dei provvedimenti sanzionatori, previsti dalla legge”.

Moltissimi i disagi. Proprio per aiutare i malati che non possono muoversi da casa, Federfarma Genova, l’associazione delle farmacie private della provincia, ricorda che è attivo il servizio ‘Portafarmaci’. Chiunque avesse urgenza di avere farmaci a casa può contattare la propria farmacia di fiducia o una qualsiasi farmacia genovese, facendo il proprio ordine telefonicamente. Entro mezza giornata un corriere specializzato consegnerà il farmaco direttamente a casa. ‘Portafarmaci’, attivo da gennaio, è il servizio di consegna porta a porta dei prodotti gestiti dalla farmacia, varato da Federfarma Genova. Basta una telefonata ad una delle 200 farmacie private del territorio comunale genovese che hanno aderito al progetto ed in breve un vettore specificamente formato e attrezzato per il trasporto di materiale sensibile si presenterà all’uscio di casa del paziente con i farmaci richiesti. “Il servizio, pensato per tutti coloro che a causa di una patologia invalidante sono impossibilitati a raggiungere la farmacia, oggi appare ancora più indispensabile vista l’emergenza di mobilità che ormai perdura da quattro giorni – commenta il presidente di Federfarma Genova Giuseppe Castello – In una città come la nostra, nella quale si contano molti anziani ultraottantenni ed è notevolmente cresciuto il numero di nuclei famigliari composti da una sola persona, Federfarma mette in campo le proprie conoscenze e la propria professionalità per garantire un servizio di salute”. Si ricorda che il servizio è attivo anche di sabato ed il suo costo, minimo, ricade in pari misura sul paziente e sul farmacista, variando da un minimo di un euro a un massimo di tre euro e 50 cent.

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