Roma, 4 nov. (LaPresse)- Non si fermano le indagini dei carabinieri sulla morte di Simona Riso, la ragazza di 28 anni trovata agonizzante mercoledì scorso a Roma da una vicina, alle 7 del mattino, nel cortile condominiale della sua abitazione e poi morta al San Giovanni dopo tre ore. Gli investigatori di via Inselci hanno continuato a setacciare la vita privata in cerca di utili elementi per chiarire la vicenda. Anche se l’autopsia ha escluso una violenza sessuale, ha però confermato una morte dovuta a traumi e lesioni. Si cerca di far luce sugli ultimi contatti della vittima e sulla sua vita privata. Per questo il pm Attilio Pisani, che ha in mano il fascicolo per omicidio, oggi è andato per fare un sopralluogo nella abitazione della ragazza, i cui funerali si sono svolti in Calabria. Al vaglio le telecamere della zona ma anche le testimonianze dei vicini di casa. Gli investigatori, poi, stanno compiendo accertamenti sugli ultimi contatti avuti da Simona attraverso i social network, facebook e twitter, così come le ultime telefonate con il cellulare. Sono stati ascoltati gli amici che abitavano nel suo appartamento, nel piano seminterrato della palazzina dove è stata trovata morta. L’unica cosa che Simona è riuscita a dire prima di morire è stata di essere stata violentata, ma gli accertamenti medici successivi lo hanno escluso. Per i familiari di Simona, comunque, non ci sono dubbi: “è stata ammazzata di botte”. Gli inquirenti stanno tentando ora di raccogliere elementi per far luce sulla vita privata della ragazza, sulle sue amicizie e relazioni, in attesa di chiarire se la frattura della costola della giovane, che ha causato il decesso per insufficienza respiratoria, possa essere stata provocata da una caduta o da un’aggressione. Al momento non ci sarebbero elementi sufficienti in merito all’ipotesi che Simona possa essere stata uccisa o vittima di un’aggressione, ma tutte le piste restano aperte, compresa quella del suicidio o dell’incidente.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata