Roma, 14 ott. (LaPresse) – I carabinieri della stazione Roma Monteverde Nuovo hanno scoperto un’associazione criminale composta da cittadini moldavi e romeni che avevano messo a segno oltre 30 colpi, manomettendo gli sportelli bancomat di numerosi istituti di credito nella capitale. Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere, che i carabinieri stanno notificando dalle prime luci dell’alba. Decine le perquisizioni, tuttora in corso. Per tutti l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e danneggiamenti aggravati. Il ‘cash trapping’, nuova frontiera dei furti al bancomat, sfrutta una tecnica elementare ma subdola, perché non mostra alcuna alterazione visibile della struttura dello sportello. I ladri prima procedono al ritiro di una esigua somma di denaro con l’uso di una carta bancomat prepagata, ottenendo così l’apertura dello sportello erogatore.

A questo punto inseriscono una forcella metallica appositamente costruita, attendendo a distanza che il cliente successivo effettui il prelievo. L’utente concluderà tutte le operazioni di prelievo sino alla visualizzazione della dicitura ‘Operazione completata/importo erogato’, ma le banconote non fuoriescono dallo sportellino, che rimane chiuso. A quel punto, il cliente, imputando il disguido a un guasto tecnico, solitamente si allontana, deciso a reclamare il disservizio all’istituto di credito in un secondo momento. A quel punto i malviventi sono pronti a forzare lo sportellino e a recuperare la forcella estraendola con tutte le banconote trattenute.

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