Lampedusa, 4 ott. (LaPresse) – “Una lista con i nomi di chi è stato recuperato in mare e chi no”. Questa è stata la prima richiesta dei 155 sopravvissuti al naufragio in cui almeno 111 migranti sono morti a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa. Lo ha riferito a La Presse, Francesca Vietti del progetto Praesidium – gestito tra gli altri anche dalla Croce Rossa italiana – da ieri sul luogo della tragedia. “Ho parlato con un gruppo di uomini, vorrebbero la lista dei loro morti e dei dispersi – ha spiegato Vietti -. Tutti i bambini piccoli sono morti. Erano 10 o 12, ne sono stati trovati quattro”.
“Fra i 155 sopravvissuti, 6 sono donne e 40 i minori non accompagnati, ma non c’è alcun bambino piccolo”. “Di solito – racconta la volontaria della Croce Rossa – quando i profughi sbarcano spieghiamo loro che sono finalmente sani e salvi, in questo caso per la prima volta è stato diverso. Erano shoccati, abbiamo dovuto avere molta cautela, più del solito. Innanzi tutto abbiamo espresso il cordoglio nostro e di tutti gli italiani per quanto era successo”. “I dialoghi sono avvenuti in inglese – ha aggiunto Vietti – i sopravvissuti infatti sono di origine eritrea”. Le condizioni del mare impediscono che oggi si proseguano le ricerche dei dispersi. “Stiamo facendo il possibile – ha concluso la volontaria – ma avremo altre informazioni solo nei prossimi giorni”.
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