Ferrara, 31 lug. (LaPresse) – Gli uomini della compagnia della guardia di finanza di Ferrara hanno scoperto una Chinatown del tessile in città, durante un blitz notturno condotto nei confronti di due laboratori situati in un unico fabbricato nella zona artigianale di via Veneziani. L’operazione, cui hanno partecipato anche gli ispettori della Direzione Territoriale del Lavoro di Ferrara, è scattata nella tarda serata di ieri e si è protratta per tutta la notte, al termine della quale sono stati individuati 12 lavoratori cinesi in nero, 2 dei quali clandestini.

I finanzieri e gli ispettori del lavoro, benché all’esterno del capannone vi fossero installate diverse telecamere, hanno sorpreso i lavoratori sulle loro postazioni, intenti a confezionare abiti per una azienda bolognese. Peraltro all’esterno del laboratorio era parcheggiato un camion nel quale erano stati già caricati circa 500 capi di abbigliamento pronti per la consegna. All’interno del capannone, privo di qualsiasi requisito igienico-sanitario erano stati ricavati, 30 posti letto ed un locale adibito a cucina/bagno, oltre agli spazi dedicati alle 40 postazioni lavorative occupate da altrettanti macchinari.

Nel laboratorio, operano da pochi mesi due imprese, formalmente intestate a due cittadini cinesi, assenti all’atto del controllo delle fiamme gialle. Dalle risultanze delle prime indagini gli intestatari sembrerebbero essere solo meri prestanomi (uno è un cameriere che lavora a Ferrara e l’altra è una dipendente di un laboratorio di confezioni del Veneto), mentre il reale titolare risulterebbe essere un cittadino cinese con precedenti specifici per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento di lavoratori privi del permesso di soggiorno. Sono al vaglio della competente Autorità Giudiziaria le posizioni dei responsabili dei laboratori. Particolare rilevante e per il quale la guardia di finanza sta ravvisando il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato, è la scoperta di un elettro-magnete applicato all’unico contatore presente nel laboratorio che ha consentito di risparmiare sulla bolletta oltre il 95% dell’energia elettrica consumata, per diverse decine di migliaia di euro. L’attività dei due laboratori, a cause delle irregolarità accertate in materia di lavoro, è stata immediatamente sospesa dalla Direzione Territoriale del Lavoro di Ferrara.

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