Roma, 23 lug. (LaPresse) – Il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, lancia un appello al governo e alle istituzioni locali affinché “vigilino” perché nessuno celebri i 100 anni di Erich Priebke, l’ex ufficiale delle SS condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine e agli arresti domiciliari a Roma. Priebke, nato il 29 luglio 1913, toccherà l’età di un secolo lunedì prossimo. Aderisce immediatamente all’appello il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
PACIFICI: “EVITARE CHE ESPLODA LA RABBIA DEI FAMILIARI DELLE VITTIME”. “Lanciamo un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al premier Enrico Letta, al ministro Annamaria Cancellieri, al sindaco di Roma Ignazio Marino e al neogovernatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti, affinché vigilino”, afferma Pacifici. “Il pomo della discordia non è il centenario di Priebke – spiega – ma l’omaggio che in molti vanno a fargli a casa. E’ nei loro confronti che esprimiamo la nostra indignazione, non solo come ebrei ma come italiani. Alle Fosse Ardeatine vennero trucidate persone comuni, militari, carabinieri, preti, non solo ebrei: 10 per ogni tedesco ucciso nella rappresaglia di via Rasella”. “Priebke – continua Pacifici – è un uomo, condannato per crimini di guerra, che non si è mai pentito, che non ha mai chiesto scusa, che non ha mai avuto pietà dei familiari delle vittime o delle persone che ha torturato a via Tasso”. Secondo il presidente della Comunità Ebraica “c’è poco da festeggiare”, “non vogliamo che Roma venga offesa con questa azione. Le autorità si adoperino affinché non esploda la rabbia dei familiari delle vittime”.
MARINO: “ROMA HA IL DOVERE DI RICORDARE”. “Faccio mio l’appello del Presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e vigilerò personalmente affinché nessuna festa pubblica sia autorizzata in occasione dei 100 anni di Erich Priebke, l’ex ufficiale delle SS. Come più volte ricordato, Roma ha il dovere di ricordare chi ha combattuto per liberare la città dall’occupazione nazifascista e chi per mano di questa ha perduto la propria vita. Roma è stata insignita della Medaglia d’Oro della Resistenza e nessuno può festeggiare uno dei responsabili dell’eccidio delle Fosse Ardeatine”. Così in una nota il Sindaco di Roma, Ignazio Marino.
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