Città del Vaticano, 12 lug. (LaPresse/AP) – Il Vaticano ha disposto il congelamento dei fondi intestati presso lo Ior a monsignor Nunzio Scarano, arrestato a fine giugno con le accuse di riciclaggio, corruzione e calunnia. La Santa Sede avverte inoltre che altre persone potrebbero essere coinvolte nel caso. La decisione è stata presa dal procuratore capo del Vaticano. Scarano è stato arrestato il 28 giugno con l’accusa di aver tentato di portare in Italia a bordo di un jet privato 20 milioni di euro per evitare di dichiararli alla dogana. Il giudice gli ha rifiutato i domiciliari.

LOMBARDI: TOLLERANZA ZERO – “Lo Ior sta seguendo una linea chiara di ‘tolleranza zero’ nei confronti di tutte quelle attività che siano illegali o estranee agli statuti dell’Istituto”. Così oggi padre Federico Lombardi in un comunicato della sala stampa della Santa Sede fornendo aggiornamenti sulle indagini in corso da parte delle competenti autorità vaticane sulla vicenda di monsignor Nunzio Scarano. “Con ordinanza del 9 luglio – ha spiegato il gesuita – il promotore di Giustizia del tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha disposto il congelamento dei fondi intestati presso lo Ior a monsignor Nunzio Scarano, attualmente sospeso dalle sue funzioni, nel quadro delle indagini in corso da parte delle autorità giudiziarie del Vaticano, a seguito di rapporti su transazioni sospette depositati presso l’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif)”.

“Le indagini – spiega il direttore della sala stampa della Santa Sede – possono essere estese anche ad altre persone. Lo Ior ha affidato al Promontory Financial Group un esame oggettivo dei fatti e delle circostanze concernenti i conti in questione e coopera pienamente con l’organismo di regolazione finanziaria del Vaticano, l’Aif, e le autorità giudiziarie per far interamente luce sul caso”. “Al momento lo Ior – continua Lombardi – sta infatti affrontando un esame, da parte del Promontory Financial Group, di tutte le relazioni con i clienti e delle procedure in vigore contro il riciclaggio di denaro. Nel contempo, l’Istituto sta attuando provvedimenti adeguati per migliorare le sue strutture e procedure”.

“Questo processo – precisa la sala stampa vaticana – è stato avviato nel maggio 2013 e ci si aspetta che sia largamente concluso per la fine del 2013. Nelle settimane passate, lo Ior ha nominato un chief risk officer a livello della direzione, con lo specifico compito di concentrarsi sulla compliance e ha altresì introdotto misure per rafforzare sostanzialmente il sistema di reporting”. “Come ha recentemente dichiarato il presidente Ernst von Freyberg – ribadisce Lombardi – lo Ior sta seguendo una linea chiara di identificazione sistematica e di ‘tolleranza zero’ nei confronti di tutte quelle attività che siano illegali o estranee agli statuti dell’Istituto, siano esse condotte da laici o da ecclesiastici”.

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