Città del Vaticano (Vaticano), 29 giu. (LaPresse) – E’ la figura del vescovo di Roma al centro del discorso del Papa di questa mattina durante la messa per la consegna dei pallii ai 34 arcivescovi metropoliti, di cui tre italiani. Il vescoso di Roma è chiamato a vivere e confermare l’amore verso Cristo e verso tutti “senza distinzioni, limiti e barriere”. Il Papa dice che il vescovo è chiamato a ‘confermare’ la fede, l’amore e l’unità. Tre pincipici sui quali deve condurre la sua vita, ha espresso il papa nell’omelia per la celebrazione della solennità di san Pietro e Paolo. Papa Francesco si sofferma nell’omelia sulla figura del vescovo di Roma e spiega in che cosa il Vescovo di Roma è chiamato a confermare. Prima di tutto la fede: “La fede in Cristo è la luce della nostra vita di cristiani e di ministri nella Chiesa”. Aggiunge un monito papa Begoglio: il rischio di diventare “pietra d’inciampo” quando la logica del potere prevale e non ci si lascia più “guidare dalla fede e da Dio”.

Un secondo principio è che il vescovo di Roma è chiamato a vivere per “confermare l’amore”. Amore “verso tutti senza distinzioni, limiti e barriere”. Riferendosi alle parole di san Paolo “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”), il papa aggiunge: “San Paolo ha un’unica arma: il messaggio di Cristo e il dono di tutta la sua vita per Cristo e per gli altri. Ed è proprio l’esporsi in prima persona, il lasciarsi consumare per il Vangelo, il farsi tutto a tutti, senza risparmiarsi, che lo ha reso credibile e ha edificato la Chiesa”.

Il terzo principio delle conferme che deve portare avanti il vescoso di Roma è l’unità. Il Papa parla del pallio come simbolo di comunione. “Dobbiamo crescere nella sinodalità. Uniti nelle differenze: questa è la strada di Gesù. Crescere in armonia con il sinodo dei vescovi”. Riferendosi alla struttura gerarchica della Chiesa afferma che il Signore “costituì gli Apostoli a modo di collegio o gruppo stabile, a capo del quale mise Pietro, scelto di mezzo a loro”.

Il papa sottolinea che “nella Chiesa la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di Dio”.

Nel riprendere la parola dalla finestra del suo studio privato ha aggiunto davanti a piazza San Pietro in Vaticano spiega che “la Chiesa di Roma è punto di riferimento di tutte le Chiese sparse per il mondo, non per il potere dell’impero ma per la forza del martirio”. Un messaggio di incoraggiamento è indirizzato al popolo centroafricano “duramente provato a camminare con fede e speranza”.

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