Genova, 25 mag. (LaPresse) – Genova si ferma per celebrare il prete degli ultimi: don Andrea Gallo. Scomparso mercoledì all’età di 84 anni, il fondatore della comunità di San Benedetto al Porto ha ricevuto oggi a Genova nella Chiesa del Carmine l’ultimo saluto. E così, don Gallo è stato riportato proprio nel luogo dove tutto era cominciato: la chiesa da cui fu allontanato negli anni ’70 e da cui partì la sua avventura a San Benedetto. Ad accompagnarlo nell’ultimo viaggio, gli amici di tutta una vita: quegli ‘ultimi’ di cui si è sempre voluto occupare e a cui non ha mai chiuso le porte della sua chiesa. Fra rulli di tamburi, ‘Bella ciao’, pugni alzati e bandiere dell’Anpi ( don Gallo da giovane è stato partigiano), della pace, di Emergency e No Tav, la commozione per le strade di Genova è stata tanta ma sembrava più una festa, un arrivederci, che non un funerale. Sulla bara di don Gallo, applaudita lungamente sia all’arrivo in chiesa, portata in spalle, sia all’uscita, erano posati la bandiera della pace e due suoi indumenti distintivi: il cappello nero e la sciarpa rossa, che indossava sempre. Ad accompagnare il feretro, l’urlo ‘Resistenza’.
Il funerale del prete ‘scomodo’ è stato celebrato dal cardinale Angelo Bagnasco, fischiato e contestato duramente dalla folla, tanto da indurlo a fermarsi, e dal fondatore di Libera don Ciotti.
Ma a ricordare il prete ‘comunista’ durante la celebrazione, anche qualche amico celebre. Fra loro Vladimir Luxuria, che, commossa, ha detto: “Don Gallo, grazie per averci aperto le porte della tua chiesa e del tuo cuore. Ci hai fatto capire che una chiesa che non caccia nessuno è possibile. Grazie di averci accarezzato. Grazie di aver fatto sentire noi creature transgender volute da Dio e amate da Dio. Ci auguriamo che tanti seguano il tuo esempio e che qualcuno ti chieda scusa”. Al termine della cerimonia ha preso la parola, sul sagrato della chiesa, il regista e grande amico di don Gallo, Moni Ovadia: “Per la mia religione, il mondo si sostiene grazie a 36 giusti. Per ora gli altri 35 non li ho incontrati”.
E la bara lascia la chiesa fra i cori da stadio ‘Uno di noi, Andrea uno di noi’ e chi chiede ‘Santo subito’.
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