Città del Vaticano, 7 apr. (LaPresse) – “Agli apostoli Gesù donò, insieme con la sua pace, lo Spirito Santo, perché potessero diffondere nel mondo il perdono dei peccati, quel perdono che solo Dio può dare, e che è costato il sangue del figlio. La Chiesa è mandata da Cristo risorto a trasmettere agli uomini la remissione dei peccati, e così far crescere il regno dell’amore, seminare la pace nei cuori, perché si affermi anche nelle relazioni, nelle società, nelle istituzioni. E lo spirito di Cristo risorto scaccia la paura dal cuore degli apostoli e li spinge ad uscire dal cenacolo per portare il Vangelo”. Lo ha detto Papa Francesco prima della recita del Regina Coeli in piazza San Pietro rivolgendo un’esortazione ai fedeli: “Abbiamo anche noi più coraggio di testimoniare la fede nel Cristo risorto. Non dobbiamo avere paura di essere cristiani e di vivere da cristiani”. “In ogni tempo e in ogni luogo – ha aggiunto il pontefice – sono beati coloro che, attraverso la Parola di Dio, proclamata nella Chiesa e testimoniata dai cristiani, credono che Gesù Cristo è l’amore di Dio incarnato, la Misericordia incarnata. E questo vale per ciascuno di noi”.
Il Papa ha spiegato che la “pace è il frutto della vittoria dell’amore di Dio sul male, è il frutto del perdono”, ricordando che la pace “è un dono, anzi, il dono prezioso che Cristo offre ai suoi discepoli dopo essere passato attraverso la morte e gli inferi. Dona la pace, come aveva promesso”.
Prima del Regina Coeli, Francesco ha ricordato Papa Wojtyla: “Oggi è la domenica della Divina Misericordia, per volontà del beato Giovanni Paolo II, che chiuse gli occhi a questo mondo proprio alla vigilia di questa ricorrenza”. Il pontefice polacco, infatti, istituì questa festa nel 2000 poichè fervente devoto di santa Faustina Kowzalska a cui è legato il culto.
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