Taranto, 22 ott. (LaPresse) – I dati relativi all’incidenza dei tumori a Taranto mostrano per gli uomini un eccesso, rispetto al resto della provincia, del 30% per tutti i tumori. Per le donne il dato è del 20%. E’ quanto contenuto nel rapporto ‘Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica’ presentato oggi dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, presso l’Ospedale SS. Annunziata della città pugliese. Il Rapporto contiene l’aggiornamento agli anni 2003-2009 dello Studio Sentieri relativo all’area di Taranto. Per quanto concerne gli uomini nel dettaglio Taranto si discosta dalla media provinciale: del 50% per il tumore maligno del polmone, più del 100% per il mesotelioma e per i tumori maligni del rene e delle altre vie urinarie (escluso la vescica), superiore al 30% per il tumore della vescica e per i tumori della testa e del collo, del 40% per il tumore maligno del fegato, del 60% per il linfoma non Hodgkin, superiore al 20% per il tumore maligno del colon-retto e per il tumore della prostata e al 90% per il melanoma cutaneo. Per quanto riguarda le donne sono presenti eccessi per una serie di tumori maligni: della mammella pari al 24%, del corpo dell’utero superiore all’80%, del polmone 48%, del colon-retto 21%, del fegato 75%, del linfoma non Hodgkin 43% e dello stomaco superiore al 100%. Sia negli uomini che nelle donne gli eccessi sono presenti, per la maggior parte delle sedi, anche rispetto all’insieme dei Registri Tumori dell’Italia meridionale.

“Il quadro è coerente con quanto emerso dai precedenti studi descrittivi ed analitici di mortalità e morbosità, in particolare la coorte dei residenti a Taranto nella quale, anche dopo avere considerato i determinanti socio-economici, i residenti nei quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e morbosità più elevata rispetto alla popolazione di riferimento, in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti nel sito possono costituire specifici fattori di rischio” si legge nel rapporto. E’ quindi giustificato secondo Balduzzi “l’avvio di una sistematica opera di risanamento ambientale come quella iniziata con il decreto di Autorizzazione Ambientale Integrata (Aia) approvato dalla Conferenza dei Servizi del 18 ottobre scorso”. Il ministero propone “l’adozione di un sistema di monitoraggio sanitario dell’efficacia delle prescrizioni; la costituzione di un apposito Osservatorio, con la partecipazione delle istituzioni locali (ARPA Puglia, ASL e AReS), nazionali (ISS ed ISPRA) ed internazionali (OMS), al quale affidare l’interpretazione dei dati e la comunicazione delle conclusioni all’autorità competente; la possibilità di rivedere l’AIA in funzione dei risultati del monitoraggio”.

A proposito della mortalità il rapporto mostra che, per le cause di morte per le quali un ruolo causale delle esposizioni ambientali presenti nel sito è accertato o sospettato, si conferma anche per il 2003/2009 negli uomini un eccesso di mortalità per tutte le cause (+14%), tutti i tumori (+14%), malattie circolatorie (+14%), tutti i tumori (+14%) malattie respiratorie (+17%), tumori polmonari (+33%), mesoteliomi pleurici (+419%). Nelle donne, si conferma, nello stesso periodo un eccesso di mortalità per tutte le cause (+8%), di tutti i tumori (+13%), per le malattie circolatorie (+4%), per i tumori polmonari (+30%) e per il mesotelioma pleurico (+211%). Sono stati analizzati i “trend”, cioè gli andamenti temporali della mortalità a Taranto e Statte dal 1980 al 2008, confrontati con la mortalità media regionale e nazionale. L’andamento dei tassi standardizzati di mortalità nel SIN di Taranto nel periodo 1980-2008 mostra una diminuzione della mortalità generale e per importanti cause, in accordo con il trend storico nel nostro paese, ma i tassi di mortalità sono significativamente superiori alla media regionale per la quasi totalità del periodo e in particolare per alcune delle cause esaminate. Inoltre, tra gli uomini, i tassi sono sempre significativamente superiori non solo a quelli pugliesi, ma anche a quelli italiani, per importanti patologie quali il tumore del polmone e le malattie del sistema respiratorio nel loro complesso e le malattie respiratorie croniche in particolare. Anche tra le donne si osservano segnali di criticità, quali un marcato aumento, nel trentennio considerato, della mortalità per tumore polmonare.

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