Taranto, 26 set. (LaPresse) – La Fim-Cisl e la Uilm Uil hanno indetto per domani e dopodomani due giorni di sciopero dei dipendenti dell’Ilva di Taranto. La preoccupazione – spiegano dalla Fim Cisl – è che lo stabilimento subisca uno stop totale della produzione nel giro di qualche giorno e che circa 11mila persone rimangano senza lavoro. I lavoratori del primo turno osserveranno uno sciopero di 6 ore, quelli del secondo di 8 ore. Intanto proseguirà il presidio degli operai sulla via Appia. I sindacati vogliono “tenere alta l’attenzione sulla vicenda per evitare che la grave situazione dei lavoratori venga presto dimenticata”. Il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli scrive in una nota che la decisione dei due giorni di sciopero è stata presa “alla luce del forte clima di tensione sviluppatosi nelle ultime ore nello stabilimento dell’Ilva” e “al fine di far prevalere il buon senso tra un giusto equilibrio che miri alla preservazione del lavoro e all’ecosostenibilità della produzione dell’acciaio nel nostro Paese, per mantenere alta l’attenzione sul quanto sta avvenendo nello stabilimento tarantino”. “L’eventuale fermo totale della produzione per l’Ilva di Taranto – spiega Bentivogli – significherebbe lasciare senza prospettiva e lavoro centinaia di lavoratori e le loro famiglie, occorre per questo trovare una convergenza tra le istanze del rispetto ambientale, il diritto dei cittadini alla salute e l’attività produttiva. Auspichiamo come Fim Cisl che si faccia, specie in questo periodo, un esercizio collettivo di responsabilità per cercare di salvaguardare i livelli occupazionali ed evitare che in quest’area del Mezzogiorno già pesantemente colpita da livelli di disoccupazione altissimi, venga travolta da un vero e proprio disastro occupazionale”.

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