Roma, 28 giu. (LaPresse) – Nei primi sei mesi del 2012 il Contact Center antidiscriminazioni dell’Unar ha trattato 876 istruttorie registrando un aumento dell’89,6% rispetto a quelle ricevute nello stesso periodo dell’anno precedente. Sul totale delle segnalazioni oltre il 40% (rispetto al 21% del 2011) è stato effettuato da testimoni di atti discriminatori, anziché da vittime (attestate al 33,9% pure in leggero aumento rispetto al 2011) segno di una crescente sensibilità delle persone verso l’argomento. Il 16,8% delle istruttorie sono state invece aperte direttamente dall’Ufficio. Riguardo alla tipologia delle vittime di discriminazione, il 53,9% è composto da donne ed il 46,1% da uomini, dati stabili rispetto al 2011.

Per quanto riguarda i principali ambiti in cui si sono registrati gli eventi di discriminazione trattati, questi riguardano per il 40,4% dei casi l’ambito del lavoro (14,2% nel primo semestre 2011), per il 13,3% dei casi l’ambito della vita pubblica (20,5%), per il 10,4% dei casi l’erogazione di servizi da parte di enti pubblici (11,9%) e per il 9,6% dei casi i mass media (16,2%). Per quanto concerne invece la territorialità dei casi trattati, le prime cinque Regioni sono con il 17,3% la Lombardia, con il 15,8% il Lazio, con l’8,3% il Veneto e il Piemonte e con il 7,8% l’Emilia Romagna.

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