Roma, 11 mag. (LaPresse) – “Per la morte di Provenzano forse non avrei pianto ma non dobbiamo perdere il contatto con l’umanità. Ho incontrato parecchi mafiosi e non bisogna mai perdere di vista l’uomo che c’è dietro qualunque delinquente”. Sono le parole del procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, a proposito del tentato suicidio di ieri del boss Bernardo Provenzano, durante un’intervista alla ‘Zanzara’ su Radio24. “Per le condizioni in cui è – ha aggiunto il procuratore – se può uscire dal carcere lo potrà decidere solo una perizia medica. Deve comunque rimanere al 41 bis. E’ un uomo di straordinaria intelligenza criminale, se avesse scelto un’altra strada di liceità sarebbe emerso, un manager che riusciva a gestire tutti gli appalti della Sicilia e che metteva tutti d’accordo non è da poco”. Sul tentato suicidio di Provenzano, il procuratore precisa: “Bisogna capire se è un sacchetto o no. In ogni caso il sacchetto di plastica viene fornito solo a chi non ha mai manifestato forme di depressione. Ora gli daranno solo quelli di carta – continua a Radio 24 – Non percepisco se è un segnale per il mondo esterno. Io sono disponibile alla sua collaborazione con la giustizia”. Poi il procuratore lancia un appello dai microfoni di ‘Radio 24’ a Provenzano: “Provenzano sta per morire ma può aiutarci a risolvere dei misteri di questa Italia. Che ci dia una mano. Ha poco da vivere e per questo bisogna sbrigarsi. Deve essere più lucido per ricostruire storie e fatti”.
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