Milano, 10 mag. (LaPresse) – Per la morte di Luca Massari, il taxista preso a pugni e ucciso a Milano nell’otttobre del 2010 dopo aver investito un cane, la prima corte d’assise di Milano ha condannato Pietro Citterio a 14 anni di carcere. Per il medesimo reato Moris Ciavarella, che aveva sferrato il colpo mortale, era stato condannato a 16 anni con rito abbreviato. In particolare, i giudici della prima corte d’assise hanno condannato a 13 anni a Pietro Citterio, che aveva partecipato all’aggressione, per omicidio volontario con l’attenuante del concorso anomalo. L’uomo, in pratica, non avrebbe voluto uccidere il taxista ma solamente punirlo per aver investito ed ucciso il cagnolino. Citterio è stato condannato ad un ulteriore anno di reclusione per aver malmenato il fotografo Maurizio Maule e aver dato fuoco all’auto di un testimone nei giorni successivi all’aggressione. Per lui il pm Tiziana Siciliano aveva chiesto una condanna a 23 anni per omicidio volontario. Stefania Citterio, per cui il pm Siciliano aveva chiesto una pena di 21 anni per omicidio volontario, è stata condannata invece a 10 mesi di reclusione (pena già interamete scontata) e il reato è stato derubricato a minaccia aggravata. Condannato a 6 mesi di reclusione Davide Lagreca per favoreggiamnto, la cui pena è stata sospesa.

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