Roma, 12 apr. (LaPresse) – Torna la protesta dei centurioni a Roma. I figuranti hanno occupato nuovamente il Colosseo e hanno manifestato perché, stando agli ultimi diktat del Comune, non vogliono allontanarsi dalle aree archeologiche per lavorare. I manifestanti hanno srotolato tre striscioni, con la scritta: “Noi lavoriamo qui”. Attimi di tensione nel primo pomeriggio, quando alcuni vigili urbani, guidati dal vicecomandante Antonio Di Maggio, sono saliti sul secondo anello del Colosseo, per convincere i due centurioni a scendere. I manifestanti si sono rifiutati e, mentre venivano sgomberati, c’è stata una colluttazione con gli agenti. “Non ci faremo ricattare: o i centurioni accettano le regole oppure se ne devono andare”, ha dichiarato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Dura la risposta del rappresentante dei manifestanti. “Si è trattato – ha detto David Moscato – di un atto di forza. Qualcuno si deve prendere le responsabilità di quanto è successo. Mi è stato chiesto di mandare giù uno dei due ragazzi. Quando il primo è andato via la municipale è intervenuta allontanando con la forza il secondo. Non è questo il modo di confrontarsi”.
Quella di oggi è la seconda protesta, con occupazione del Colosseo, messa in atto dai centurioni: i figuranti, vestiti da antichi romani, che ‘lavorano’ nella zona dei Fori imperiali di Roma. Dopo la manifestazione di Pasqua, una loro delegazione è stata convocata in Campidoglio. Il Comune sta lavorando su alcune regole per loro: un patentino da centurione, regole e luoghi certi per sfoggiare costumi d’epoca. Poi: stop alle foto accanto agli antichi soldati romani per 100 euro. Stop alla persecuzione continua verso visitatori e turisti davanti ai monumenti. E basta, soprattutto, con costumi arrangiati, tra elmi e scarpe da tennis, spade e magliette moderne. Inoltre l’amministrazione comunale attende che la Sovrintendenza fornisca un elenco di zone nelle quali i centurioni possono svolgere il loro lavoro. Tra queste potrebbe non esserci più la zona dei Fori, e quindi il Colosseo. Ecco perché oggi alcuni di loro hanno occupando il secondo anello dell’Anfiteatro Flavio. “Noi, il regolamento che ci impone di stare lontano dai luoghi storici di Roma, non lo vogliamo – ha affermato Davide Moscato, uno dei rappresentanti dei centurioni -, Solo davanti ai monumenti archeologici la nostra figura ha un senso”. Dopo i disordini la situazione è tornata normale ma molti di loro minacciano di tornare domani, “con taniche di benzina” per darsi fuoco.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata