Bruxelles (Belgio), 12 apr. (LaPresse) – Salgono a 10.689 i casi pendenti alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo a fine, con una crescita dell’8% rispetto al 2010. Lo rende noto la stessa Corte che segnala nel report annuale, come i nuovi casi siano scesi rispetto al passato a 1.606 rispetto ai 1.710 del 2010. Questo grazie alla chiusura di ben 816 casi contro i 455 del 2010. La colpa di questo ingolfamento della Corte è soprattutto, come già da molti anni, dell’Italia. Sono infatti ben 2.522 i casi pendenti relativi al nostro Paese, un quarto del totale, valore stabile o quasi rispetto al 2010 quando erano 2.507 i casi pendenti italiani. L’Italia nel 2011 è stata chiamata in causa in 58 nuovi casi (erano 45 nel 2010) a fronte di 43 procedimenti conclusi (furono 56 nel 2010) che hanno determinato una condanna complessiva pari a 8.414.745 euro in aumento rispetto ai 6 milioni e rotti del 2010. Da segnalare che in 23 casi lo Stato italiano ha pagato in ritardo i suoi cittadini di cui aveva violato i diritti umani, erano capitato solo in 6 casi nel 2010.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata