Milano, 23 feb. (LaPresse) – Il processo a 11 ex dirigenti Pirelli, alla guida del gruppo tra il 1978 e il 1989, è stato rinviato al 19 aprile prossimo dal giudice della sesta sezione penale Guido Piffer. Gli 11 ex manager sono imputati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi per la morte di 20 operai e le malattie legate all’esposizione all’amianto contratte da altri 4 ex dipendenti che lavoravano negli stabilimento di via Ripamonti e di viale Sarca a Milano. Determinante nella scelta della data è stata la volontà del giudice di “tenere conto delle trattative in corso per la definizione dei profili civilistici che attengono al processo”. Pirelli infatti, responsabile solo sotto un profilo civilistico, sta contattando le famiglie dei dipendenti morti di mesotelioma e altre forme tumorali per arrivare ad una transazione. Sei famiglie hanno già accettato e ritireranno la loro costituzione a parte civile, mentre altre 6 sono in trattative, hanno spiegato oggi in aula i legali di Pirelli. Gli eredi di un operaio, invece, non hanno accettato l’accordo. Non si conosce ancora l’entità dei risarcimenti che il gruppo della Bicocca stanzierà, ma da quanto di apprende per ogni nucleo familiare la cifra si aggirerebbe attorno ad alcune centinaia di euro. Pirelli ha aperto una trattativa anche con Inail, Asl e Regione Lombardia, tutte costituite parte civile. L’udienza di oggi è stata di breve durata a causa dell’astensione nazionale degli avvocati, prevista per oggi e per domani. Per questo il giudice Piffer ha chiesto all’avvocato dell”Associazione italiana esposti amianto’ (Aiea), che aveva chiesto di depositare agli atti il dispositivo della sentenza torinese Eternit definendola “storica”, di rimandare tutto al prossimo 19 aprile.
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